Mafia, inchieste e camere di commercio: Antonello Montante, Alessio Lattuca e la banda dei falsari

Il presidente (congelato!) di Confindustria Sicilia, Antonello Montante,  per il quale nei prossimi giorni la Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta chiederà il suo rinvio a giudizio, per concorso esterno in associazione mafiosa, continua anche a rimanere  saldamente al comando diUnioncamere.

In altri termini i rappresentanti di tutte le 9 camere di commercio siciliane, eletti truccando i dati delle iscrizioni alle varie associazioni di categoria,  in attesa che si dia attuazione ad una legge di riforma che risale al 2010, hanno proceduto, il 22 aprile 2016, alla elezione di Montante a capo dei ‘capetti’ degli enti camerali siciliani.

E’ come se avessero affidato la pecora al lupo!

Tanto più che sull’elezione dei vertici provinciali delle camere di commercio gravano una serie di inchieste giudiziarie, accompagnate da una dettagliata interrogazione parlamentare, presentata mercoledì 9 marzo 2016, dal vicepresidente della Commissione Antimafia Nazionale Luigi Gaetti e dai senatori  Mario Michele Giarrusso, Vincenzo Santangelo, nonché dalla senatrice Ornella  Bertorotta,  che potete leggere, integralmente, cliccando sul seguente link:

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=00966935&stampa=si&toc=no

In Sicilia, mentre la Magistratura, correttamente continua a fare il suo corso, numerosi‘personaggetti’ continuano  a confezionare carte false per fare incetta di  incarichi e soldi.

Un caso su tutti ci sembra davvero emblematico  ed è quello dell’agrigentino Alessio Lattuca, vicepresidente della Camera di Commercio di Agrigento, grande amico e supporter di Antonello Montante, presidente di Confimpresa Euromed ed amministratore di una cinquantina di enti, per lo più pubblici.

Tra l’altro la statura del ‘personaggetto’ emerge, prepotentemente, leggendo  testualmente  le parti dell’interrogazione parlamentare a lui dedicate:

«la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, ha presentato una denuncia alla procura contro le false iscrizioni a Euromed. Tra gli associati figura addirittura anche la stessa Di Dio, con la sua Cida Srl, l’impresa che realizza e distribuisce la collezione di capi per donna con il marchio “La Vie en rose”. La Di Dio, attraverso i legali (…), ha chiesto e ottenuto l’accesso agli atti dopo avere saputo che per la corsa alla governance Confimpresa Euromed ha ottenuto sei seggi su trentatre. Un’enormità se si considera che Confcommercio, che conta 13.000 imprese, ne ha ottenuti undici. Da un primo esame degli iscritti sono emerse 26 posizioni false, tra le altre figurano anche quella di Margherita Tomasello, la vicepresidente di Confcommercio Palermo, di Unioncamere, Assonautica, Fegea Cisl, Casartigiani Sicilia e Centro Studi Lega Coop Sicilia».

Non so se vi siete resi conto, il nostro Alessio Lattuca, è stato così sfrontato e sicuro di sé e di potere godere della sua totale ed assoluta impunità, al punto tale da inserire  tra le sue false iscrizioni persino gli stessi rappresentanti  e responsabili delle altre associazioni di categoria che, adesso, lo hanno denunciato alle autorità giudiziarie.

Riteniamo che un tale comportamento non meriterebbe alcun commento, ma solo qualche battuta di spirito.

A chi potremmo paragonare il Lattuca?

A Totò, Peppino e la banda degli onesti, o per meglio dire dei falsari?

E le sue false iscrizioni, montante lattuca2sono forse come i carri armati di Mussolini,  che erano 4 ferri vecchi, ma che per magia si moltiplicavano per dimostrare che l’Italia era una grande  potenza militare?

Purtroppo, ahimè, si tratta di uno dei tanti soggetti della corte di Antonello Montante che continua a sgraffignare a destra ed  manca, affossando l’economia dell’isola.

Sono proprio questi nostri ‘illustri’  rappresentanti di categoria  infatti che si occupano, nei modi che ben conosciamo, di infrastrutture  quali porti, aeroporti, ferrovie, strade o di  servizi pubblici essenziali, banche, società finanziarie ed enti vari ed eventuali per la promozione di qualsiasi forma di  sviluppo che non c’è e mai ci può essere.

L’unica grande espressione di volontà,  capacità progettuale e gestionale che individui del genere sperimentano quotidianamente  è la seguente: CHI C’È PI MMÌA.

Ritornando all’interrogazione dei membri della Commissione Nazionale Antimafia  nella parte adesso che riguarda sempre il Lattuca, il mancato intervento della Regione per sanare eventuali abusi e le possibili infiltrazioni mafiose relative proprio a nomine del genere…

“ Confcommercio Palermo ha anche inviato un’ulteriore istanza all’assessore regionale delle attività produttive, Maria Lo Bello, che in questi mesi nonostante i formali e ripetuti solleciti non ha attivato alcuna adeguata e tempestiva verifica delle violazioni e delle ombre denunciate alle autorità giudiziarie e diffuse sulla stampa, «per sospendere immediatamente le procedure di costituzione del nuovo ente camerale» e, altresì, adottare ogni doverosa iniziativa per l’elezione dei nuovi organismi nel pieno rispetto delle regole democratiche e della trasparenza. Si legge inoltre come la presidente Di Dio e Confcommercio, oltre ad aver denunciato le gravi anomalie nelle procedure di nomina dei nuovi componenti del Consiglio camerale nelle diverse sedi istituzionali, si siano anche rivolte «al commissario ad acta della Camera di Commercio di Palermo, Vincenzo Genco, chiedendo l’esclusione dalle elezioni di Euromed, controlli più stringenti sulle associazioni e copia del verbale che riporta le verifiche già effettuate. (…) Più iscritti, senza dubbio, fanno più seggi. E Euromed, infatti, ha presentato numeri da record: 2.961 iscritti nel settore industria; 3.634 nel commercio; 4.553 nel turismo; 1.899 nei servizi alle imprese; 1.582 nel settore agricoltura. I sei seggi ottenuti dall’associazione, finita al centro delle polemiche, sono così ripartiti: due dei tre disponibili nel settore grande industria, uno nel turismo, due nei servizi alle imprese e uno sul commercio». Nell’articolo la Di Dio afferma che «”Guardando con attenzione gli elenchi degli associati di Confimpresa Euromed, abbiamo avuto il sospetto, poi diventato concreto, che ci fosse un’operazione criminale”».

 Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo, è al vertice della partecipata regionale Interporti SpA, società, secondo quanto risulta agli interroganti, molto chiacchierata che gestisce ingenti somme pubbliche per i grandi appalti tra Catania e Termini Imerese, soggetto tra i più fidati di Montante ed in passato accusato dal noto boss di mafia, poi pentito, Antonino Giuffré, di essere stato eletto nel 2001 presidente del Consorzio dell’area industriale di Palermo con il sostegno di Cosa nostra. 

fonte: siciliacronaca.it

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