Mafia, “inchiesta su Montante”. Lui replica e Crocetta lo difende

montante4CALTANISSETTA – Dopo il settimanale Centonove che due settimane addietro aveva pubblicato la medesima indiscrezione, anche il quotidiano “la Repubblica”, facendo un richiamo in prima pagina, pubblica oggi la notizia secondo cui il presidente degli imprenditori siciliani, Antonio (Antonello) Calogero Montante, 52 anni, sarebbe sotto inchiesta per reati di mafia da parte delle Procure di Caltanissetta e Catania (in questo caso a seguito di una denuncia).

Il delegato per la Legalità di Confindustria, fresco di nomina a componente dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, sarebbe tirato in ballo da alcuni collaboratori di giustizia. Interpellato per confermare l’indagine su Montante, che è anche presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, il procuratore nisseno Sergio Lari, si è limitati ad un “no comment”.

Fra i collaboratori di giustizia che avrebbero riferito notizie – ancora da verificare – su Montante anche il neo pentito Salvatore Dario Di Francesco,ex dipendente del consorzio Asi. Di Francesco è compare del boss di Serradifalco, Vincenzo Arnone.

“Ho letto su un quotidiano nazionale notizie che mi riguarderebbero. Mi tornano in mente le parole profetiche pronunciate appena qualche giorno fa dal presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario”. Lo afferma Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia. Secondo il quotidiano La Repubblica l’imprenditore sarebbe sotto inchiesta per reati di mafia da parte della Procura di Caltanissetta. “L’alto magistrato, ribadendo quanto già denunciato in più occasioni solenni anche da altri alti magistrati, – prosegue Montante – ha parlato di ‘attacchi contro i nuovi vertici confindustriali siciliani e nisseni, spesso aggrediti attraverso il metodo subdolo della diffamazione e del discredito mediatico, e l’accentuata campagna di delegittimazione condotta a tutto campo contro vari protagonisti dell’antimafia operativa, mirati a riprodurre una strategia della tensione che potrebbe tradursi in azioni eclatanti'”. “E non è la prima volta. Non è un caso che nel 2013 il Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica abbia deciso di riunirsi proprio a Caltanissetta, – osserva – mettendo attorno allo stesso tavolo i vertici delle forze dell’Ordine e della magistratura, insieme con i rappresentanti di Confindustria Montante e Lo Bello. Anche in quella circostanza, il messaggio unanime fu quello di alzare il livello di guardia attorno a chi, con azioni concrete, ha segnato una inversione di rotta nella lotta alla criminalità, e i procuratori presenti espressero preoccupazioni sulla delegittimazione in atto da parte della mafia contro i vertici di Confindustria”. “Detto questo, posso assicurare – conclude – che il mio impegno contro il malaffare per liberare le imprese dal sopruso delle mafie continuerà con maggiore forza e determinazione di prima, in continuo contatto, così come ho sempre fatto, con forze dell’ordine, istituzioni e magistratura, cui va la mia più assoluta fiducia”.

Non ne so nulla assolutamente nulla di questa storia. Di Antonello Montante conosco la storia individuale, personale di un uomo che in pratica ho conosciuto per le sue iniziative antimafia. Non e’ dai giornali che si apprendono le cose. Lo conosco come una persona impegnata nella lotta alla mafia” ha detto oggi il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta dopo le notizia sull’indagine aperta dalla Procura di Caltanissetta in base alle dichiarazioni di tre pentiti di mafia.

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