Madre Teresa di Calcutta santa. Il suo Volto simbolo di Misericordia nella mostra del pittore Guadagnuolo

Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace nel 1979, è Santa: la cerimonia di canonizzazione il 4 settembre 2016, il giorno precedente la ricorrenza del 19° anniversario del trapasso della Madre (5 settembre 1997), voluta da Papa Francesco. Proprio il 5 settembre è stata scelta come data dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per sostenere la Giornata Internazionale della Carità.

Piazza San Pietro era gremita con oltre 100 mila intervenuti e inoltre 13 capi di Stato e di governo. La liturgia di canonizzazione è considerata l’evento più importante del Giubileo straordinario della Misericordia, stabilito da Papa Francesco, avviato a dicembre dell’anno scorso, avrà termine a novembre 2016.

Grande è stata l’attesa in tutto il mondo per la sua canonizzazione. Madre Teresa di Calcutta è stata la suora missionaria più celebre al mondo, una Madre di pace divenuta l’emblema di tutti i martiri della miseria; è stata e rimane uno dei personaggi più considerevoli del secolo appena concluso. Nata in Albania, ma viene ricordata per le sue azioni di carità in India a Calcutta, dove ha offerto tutta la sua vita agli esclusi, per questa ragione al solo ricordarla viene spontaneo collegarsi alla povertà più totale. Affermò Madre Teresa “C’è qualcosa di meraviglioso nel vedere i poveri accettare la propria sorte, sopportandola come se si trattasse della Passione di Cristo. Il mondo ha parecchio da guadagnare dalla loro sofferenza”. L’esempio di Madre Teresa è modello per tutto il genere umano.

Attraverso la mostra dell’artista Francesco Guadagnuolo curata direttamente dalle Missionarie della Carità fondate da Madre Teresa, in occasione della Canonizzazione della loro Santa Madre, si potrà osservare il suo Volto della Misericordia con accenti di luce divina che irradia le sue umili espressioni. Attraverso l’arte di Guadagnuolo è possibile immettersi in rapporto alla grande umanità e spiritualità di Madre Teresa di Calcutta. La personale di Guadagnuolo si potrà visitare nella Chiesa di San Gregorio Magno, Piazza San Gregorio, 1 – Roma (tra il Circo Massimo e il Colosseo) dal 7 all’8 settembre 2016, con orario continuato dalle ore 9,00 alle ore 18,00; in quei giorni si potrà avere la possibilità di visitare anche la Reliquia con il sangue della fondatrice delle Missionarie della Carità e la stanza, situata nel convento di San Gregorio, dove la Suora dimorava durante la sua permanenza a Roma.

Francesco Guadagnuolo che ha dedicato numerosi ritratti a Madre Teresa, sensibile alle sofferenze verso i Paesi del Terzo Mondo realizza l’opera “Il Pane della solidarietà” per l’ONU a New York, seguendo la dichiarazione di amore di Madre Teresa verso tutti i poveri del mondo. Infatti, il 15 aprile 1999 è partita da Roma per New York la Delegazione dei Parlamentari per il Giubileo presieduta dalla Senatrice Ombretta Fumagalli Carulli, di cui faceva parte l’artista Guadagnuolo, con lo scopo di incontrare le delegazioni accreditate presso l’ONU e di presentare il progetto sul debito estero, la libertà religiosa e la dignità della persona e consegnare l’opera di Guadagnuolo “Il Debito Estero” – il pane della solidarietà, al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. L’opera è esposta permanentemente nella prestigiosa Sede dell’ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York, dedicata per la promozione dell’economia e l’avanzamento dei Paesi bisognosi. L’opera è stata consegnata, per il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan, al Presidente dell’ECOSOC l’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci, il quale ha spiegato: «Il quadro di Guadagnuolo è un simbolo della vocazione dell’Italia alla cooperazione verso il Terzo Mondo. Ma è anche l’occasione per lasciare una traccia del nostro contributo alla lotta per lo sviluppo e per i diritti umani anche quando l’Italia non avrà più la Presidenza dell’ECOSOC».

Ha proposito della sua opera “Il pane della solidarietà” l’artista ha detto: «Ho voluto rappresentare, secondo il grande insegnamento di Madre Teresa, come il mondo opulento e ricco dovrebbe comportarsi nei confronti della parte del pianeta ancora sotto la morsa della fame e del sottosviluppo. Ne è uscita un’opera carica di suggestione, dove i due emisferi a confronto sono uniti da due mani che protendono ad offrire il pane, per significare che il mondo dovrebbe unirsi in un impeto di giustizia e di solidarietà per assicurare a tutti gli uomini della terra una vita dignitosa, degna di essere vissuta». Madre Teresa è stata una dimostrazione suadente, non è un caso che ogni volta confermasse: “Dio ha identificato se stesso con l’affamato, l’infermo, l’ignudo, il senzatetto; fame non solo di pane, ma anche di amore, di cure, di considerazione da parte di qualcuno”. La Suora di Calcutta, capace di parlare bonariamente con gioia, con i politici più autorevoli del mondo, ci ha regalato un patrimonio spirituale da alimentare in periodi come questi che stiamo vivendo di brutalità e regresso.

Ha scritto Mons. Sante Montanaro: “…una coraggiosa religiosa della quale erano ben note l’eccezionale semplicità, la grande dolcezza, e l’esemplare adattamento alla sofferenza, certamente, frutto del suo profondo amore per Cristo. Preso dall’ammirazione per questa Suora, nel cui corpo minuto albergava un’eccezionale forza interiore, Guadagnuolo ha eseguito una serie di ritratti che testimoniano le opere straordinarie di carità compiute dalla Beata, le sue preghiere, le sue parole colme di speranza cristiana”.

\Guadagnuolo dichiara: «Realizzando questi ritratti ho compiuto un itinerario mistico attraverso le parole, le testimonianze e le preghiere di Madre Teresa. Nel silenzio della contemplazione Ella sentiva il grido di Gesù sulla croce: “Ho sete”. Questo grido la spingeva sulle strade di Calcutta alla ricerca di Gesù nel povero, nell’abbandonato, nel moribondo alleviando le loro sventure. Ho cercato in queste opere una forza evocativa, cercando di tirar fuori quel segreto, quel silenzio di cui era avvolta la Missionaria della carità, lei diceva: “Oh benedetto silenzio che dà tanta pace all’anima”. Questi ritratti sono una successione di suggestioni che non possono essere espressi ma solo vissuti con un personale rapporto spirituale. Le opere grafico-pittoriche scoprono l’aspetto di una nuova iconografia e di un cromatismo moderno, che scandiscono la vita ed i tempi della Suora di Calcutta cercando di esprimere quella forza espressiva di questa piccola grande donna per un’interpretazione di una figura così poliedrica qual è Madre Teresa, ecco perché la identifico come la Santa dei nostri giorni di cui tanto abbiamo bisogno. Tutta la vita di Madre Teresa è stata fondata sulla misericordia verso l’umanità sofferente. In queste opere ho cercato di fare risaltare tre realtà dell’Apostola dell’amore: la gioia, la sofferenza e la preghiera. Spero che questa mostra possa far ritrovare almeno una piccola parte benevola di noi stessi».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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