La richiesta nasce dalla necessità di mettere a conoscenza la cittadinanza dei controlli previsti per legge (art. 71, 72 e 76 del D.P.R. 445/2000) e sapere come vengono attuati, da questa amministrazione.
Nell’istanza si chiede di conoscere, in via puntuale e dettagliata:
– se è in vigore un regolamento per il controllo sulle autocertificazioni e sulle dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà, documento che dovrebbe essere adottato per prevenire, mediante la sua divulgazione e conoscenza, eventuali abusi nei rapporti documentali con gli uffici, nonché di reprimere le falsità accertate;
– se è stato individuato e nominato un responsabile dei controlli per le autodichiarazioni presentate;
– se i controlli vengono effettuati su tutte le autocertificazioni, o con un controllo a campione o solo in caso di ragionevole dubbio;
– se sono state riscontrate dichiarazioni false durante i vari controlli previsti per legge e corrisposte le eventuali sanzioni, tra le quali: la decadenza immediata dei benefici ottenuti con il recupero immediato di eventuali somme indebitamente percepite e corrisposta la responsabilità penale, prevista all’art. 489 del Codice Penale, trasmettendo gli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale competente.
Gli attivisti, ritengono siano necessarie queste informazioni, visto che le richieste dei buoni spesa sono state tutte percepite tramite autodichiarazione, previsti di certo per legge, ma che la stessa prevede che successivamente l’amministrazione effettui i controlli e vista la natura nobile per cui erano stati resi disponibili tali buoni spesa, per dare sollievo alle famiglie bisognose e non a chi di tali buoni ne poteva fare a meno possedendo di già le capacità per fare fronte all’acquisto di generi alimentari con le proprie disponibilità finanziarie.