“Emergenza rifiuti? Tutto previsto, anche dalla Regione che lo aveva messo nero su bianco oltre un anno fa. Il caos di oggi era quindi evitabilissimo, bastava muoversi per tempo”.
Per i deputati M5S all’Ars, per Claudia Mannino (Camera) e Ignazio Corrao (Parlamento europeo) i cumuli di immondizia oggi per le strade sono “l’ennesimo regalo della cattiva amministrazione del governo Crocetta, che ne settore rifiuti riesce sempre a dare il meglio di se stesso”.
“La nota del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti del 27 aprile 2015 (prot. 628) – dicono i deputati – manifestava alla Protezione civile nazionale l’improcrastinabilità di attuare tipologie di gestione dei rifiuti che contemplassero anche ‘la possibilità di conferire in ambito extraregionale gli stessi rifiuti per un recupero in impianti autorizzati, anche extranazionali, nelle more del completamento del sistema impiantistico regionale’”.
“Gli esperti che hanno aggiornato il piano regionale rifiuti nell’ottobre 2015 – proseguono i parlamentari 5stelle – affermavano che nel giugno 2016 le discariche siciliane sarebbero state sature e si sarebbe dovuto procedere all’invio dei rifiuti all’estero”.
“Noi – dice Claudia Mannino – queste cose le abbiamo dichiarate a gennaio 2016, da almeno sei mesi, tutti sanno, ma si è giunti all’ultimo giorno per trovare l’accordo col Ministero e per riorganizzare il conferimento in discarica e la spedizione dei rifiuti fuori regione”.
Molto critico il M5S pure sul ddl presentato da Crocetta.
“Il disegno di legge presentato questa mattina – dice il deputato regionale Giampiero Trizzino – è un’ammissione di fallimento. Questo governo ha sprecato tempo e denaro pubblico per mettere a regime il sistema di gestione dei rifiuti previsti dalla legge regionale 9/2010. Oggi, invece, con un colpo di spugna, e solo per dare seguito alle decisioni prese da altri, si decide di ripartire da zero nel bel mezzo di una vera e propria emergenza. La riforma dei rifiuti deve partire da una riprogrammazione degli impianti a servizio della raccolta differenziata, non dall’ennesima legge che, come le altre, resterà lettera morta.
“Si viaggia nel solco tracciato da Cuffaro – afferma Claudia Mannino – e non si affronta il vero motivo che determina il fallimento di ogni aggiornamento normativo in regione, ovvero i costi fissi e la mancanza di visione nel medio periodo”.