CALTANISSETTA – Qualche mese addietro il consigliere comunale del M5S nisseno Giovanni Magrì, col gruppo “Sviluppo economico”, ha incontrato il Presidente e alcuni componenti dell’Associazione “Giovedì Santo” con l’intento di valutare insieme il progetto pentastellato riguardo la realizzazione del Museo delle Vare diffuso.
“Considerato l’alto valore storico e artistico delle nostre vare e considerando la lentezza che anche questa amministrazione assume riguardo il precedente progetto del museo, abbiamo pensato al Museo Diffuso” afferma Giovanni Magrì. Quattordici delle sedici Vare (escluse la Sacra Urna e l’Addolorata, che dovrebbero essere esposte in Cattedrale), poste all’interno di teche di vetro, secondo il progetto, verrebbero collocate in altrettante aree da rigenerare lungo un percorso individuato all’interno dei quartieri storici di Caltanissetta.
I componenti dell’associazione, hanno legittimamente sostenuto che le Vare dovrebbero essere collocate in uno spazio espositivo unitario, magari da realizzare preferibilmente riqualificando un immobile già esistente in Centro Storico, o, qualora qualora questo non fosse disponibile, si potrebbe prendere in considerazione riqualificandoli, i fabbricati dell’ex Mercato Ortofrutticolo, siti in un’area tra via Rochester e via Napoleone Colajanni, adiacente la Chiesa San Pio X, già confiscata e assegnata al Comune.
Con delibera n.15 del 21 Febbraio 2019 (allegato 3), la Giunta Comunale ha, invece, deciso di destinare un terreno confiscato e assegnato al Comune, adiacente la centrale elettrica e un fabbricato a uso commerciale sempre in zona Mercato ortofrutticolo, in via Rochester, per la realizzazione di una Sala Espositiva delle Vare.
“La scelta non ci convince assolutamente” continua Giovanni Magrì”- “Si tratta, infatti, di un’area decentrata e ancora vergine, che nell’ottica del blocco del consumo del suolo e del recupero di strutture abbandonate, andrebbe indirizzata come area per il verde pubblico, come peraltro richiesto dai rappresentanti del Comitato di Quartiere di San Luca, preservandola dalla cementificazione”.
Si invita pertanto, l’Amministrazione a riflettere sulla decisione presa, valutando l’adozione di soluzioni alternative, in accordo con l’Associazione “Giovedì Santo” e con la partecipazione della cittadinanza.