M5S Caltanissetta: Caltaqua non deve replicare a noi ma faccia il suo dovere verso l’utenza

CALTANISSETTA – “La carenza di informazione da parte del gestore del servizio idrico integrato di Caltanissetta, sul rimborso del canone di depurazione indebitamente pagato da una buona parte degli utenti, non è semplicemente da noi asserita,come sostiene il gestore stesso, ma è piuttosto oggettivamente evidente e facilmente rilevabile”. Così il Movimento Cinque Stelle di Caltanissetta, tramite il proprio Portavoce Giovanni Magrì, risponde alla nota stampa di ieri l’altro della società Caltaqua.

L’articolo 1, comma 6, del Decreto del Ministero dell’Ambiente 30 Settembre 2009 (Individuazione dei criteri e dei parametri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione), emanato in attuazione dell’articolo 8 sexies, comma 4, della Legge 27 Febbraio 2009, n.13(Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n.208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente)stabilisce, infatti, che “i gestori rendono disponibili all’utenza le informazioni relative alla effettiva erogazione del servizio di depurazione, pubblicando sui propri siti web, e indicando nella bolletta il luogo e le modalità per effettuare la relativa consultazione, gli elenchi di cui all’articolo 4, comma 1”, cioè gli elenchi degli utenti serviti da impianti di depurazione e di quelli non serviti, con gli importi pagati da ciascun utente in relazione al servizio di depurazione e il calcolo dell’importo dallo stesso utente indebitamente corrisposto.

“Chiunque – prosegue il Portavoce pentastellato- può facilmente verificare che sul sito internet del gestore e sulle bollette inviate agli utenti,  non c’è traccia di quanto Caltaqua stessa avrebbe dovuto pubblicare ed indicare secondo le norme sopra richiamate, tant’è che, per venire incontro alle richieste dei Cittadini in proposito, abbiamo dovuto provvedere noi stessi a fare i rilievi e predisporre le planimetrie e l’elenco delle vie che riteniamo non siano servite dagli impianti di depurazione”.

“Mentre è in vena di puntualizzazioni, Caltaqua, spieghi, piuttosto, ai Cittadini – conclude Giovanni Magrì – perché non ha pubblicato detti elenchi; perché ha effettuato i rimborsi, che non costituiscono da parte sua un atto di generosità di cui vantare merito ma semplicemente un atto dovuto in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n.335 del 2008 e della conseguente suddetta legge, solo dopo la nostra interrogazione consiliare  e il nostro esposto in Procura al riguardo, e non entro il termine del 1° Ottobre 2014 previsto dal comma 2 del detto articolo 8 sexies; perché ha effettuato i rimborsi applicando la prescrizione quinquennale e non quella decennale ordinaria; se ha pagato il canone annuo di concessione di cui all’articolo 20 della Convenzione di gestione e, se non lo ha pagato, per quali motivi. E coloro i quali vi sono preposti, l’Autorità d’ambito e il Sindaco, effettuino i dovuti controlli e adottino i conseguenti atti eventualmente opportuni per tutelare l’interesse dei Cittadini, anche ai fini della realizzazione dei necessari impianti di depurazione e del rimborso di tutti gli altri utenti aventi diritto che non l’abbiano ancora ricevuto, che potrebbero anche essere di più di quanto sostiene il gestore”.

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