Lucravano sulle forniture per i malati terminali: ai domiciliari un primario dell’istituto Tumori di Napoli e la moglie

Lucravano sulle forniture di prodotti per malati terminali di oncologia. Un’accusa gravissima porta agli arresti domiciliari F. I. , un primario del Pascale, direttore della struttura di oncologia chirurgica addominale dell’Istituto di via Semmola, e sua moglie.

Sono sette complessivamente le misure cautelari emesse dal Gip di Napoli ed eseguite in queste ore dal Nucleo di polizia tributaria guidata dal colonnello Giovanni Salerno. L’accusa è corruzione.

L’inchiesta dei pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, avrebbe accertato che il primario affidava a trattativa privata la fornitura di materiale oncologico  – puntando sulla classificazione di prodotti “unici e infungibili” –  che in realtà veniva prodotto da terzi, ma distribuito da una società riconducibile alla moglie del medico. Che, stando all’impianto accusatorio, avrebbe ricavato dall’operazione un “ricavo notevole” in termini percentuali.

La vicenda coinvolge anche il livello amministrativo in quanto, stando alle indagini, il conflitto di competenze era “notorio”, e a quanto pare analogo a quello che vige anche in altre strutture sanitarie, eppure nessuno aveva controllato e portando alla luce l’intreccio, messo a segno anche sulla pelle di una fascia di utenti gravati da drammatiche patologie. Arrestati anche personaggi ell’azienda di fornitura dei prodotti: che servivano per il trattamento del tumore al fegato. fonte repubblica.it

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.