Licata su ex Province: “indifferenza e mutismo politico da parte delle istituzioni”

CALTANISSETTA – Il Presidente della Prima Commissione consiliare di Caltanissetta, interviene sulla questione del riordino delle province. La scorsa settimana, infatti, si è accodato al gruppo di dipendenti dell’ex provnicia regionale che sono andati a Palermo a manifestare. Un viaggio che è stato, definito dal presidente in una nota diffusa agli organi di stampa, “una sorta di viaggio della speranza, per la partecipazione ad un corteo, organizzato dalla rappresentanze sindacali confederali della funzione pubblica, avente ad oggetto la questione relativa al futuro delle ex Province e dei sui dipendenti, conclusosi con un incontro con il Presidente e con i Capigruppo dell’Assemblea regionale”.

La partecipazione al corteo – prosegue Licata –  “mi ha creato una grande emozione perché ho letto negli occhi degli uomini e delle donne presenti profonda rabbia, derivante dalla consapevolezza di ciò che la Provincia, e con sé il dipendente provinciale, ha rappresentato nella storia recente dello Stato Italiano e della nostra Regione, ma anche una sorprendente compostezza scaturente dalla dignità che ha accompagnato tutti i partecipanti alla manifestazione”.

Nonostante l’importanza dell’evento e la delicatezza dell’argomento – sottolinea il presidente della Prima Commissione Consiliare -“la partecipazione delle rappresentanze istituzionali é stata tuttavia veramente deludente.In effetti, si è vista la presenza sparuta di qualche Sindaco e qualche Presidente di Consiglio comunale; tutti gli altri, centinaia in tutta la Regione, hanno ritenuto di non intervenire pensando forse che il problema non li riguardasse. L’incontro, poi, con le rappresentanze regionali non ha portato nulla di nuovo se non la solita retorica di una Politica che oramai non sa più dare certezze e che brancola nel buio della rassegnazione e dell’ignavia. Di fronte a cotanto scoramento e mortificazione è necessario, però, un sussulto di orgoglio, quale quello manifestato martedì, e  una reazione veemente ma al contempo ragionata quale quella messa in campo dalle rappresentanze sindacali in questi anni di calvario delle Province. Ora, dopo tanto immotivato tergiversare, sembreremmo forse essere alle battute conclusive di questa triste storia. È ora più che mai che bisogna fare quadrato attorno alla questione ed ognuno assumersi le proprie responsabilità.

È imminente il ritorno in aula all’ARS della riforma delle Province e l’opinione pubblica sarebbe giusto che venga informata se la deputazione regionale intenderà responsabilmente, e non con comparsate propagandistiche, fare fronte comune con la messa in atto di iniziative concludenti ed incisive al fine di fare valere veramente gli interessi del territorio nisseno nella elaborazione della legge relativa ai Liberi Consorzi siciliani.

In particolare – prosegue Licata nella nota – “è opportuno sapere se i rappresentanti regionali intenderanno rispettare e fare proprio quanto deliberato quasi all’unanimità dal Coniglio Comunale nisseno il quale, ritengo, abbia mostrato una visione chiara del futuro Libero Consorzio di cui dovrà far parte il nostro territorio, inteso come area vasta del centro Sicilia, concepito pertanto in un’ottica moderna e competitiva, non solo rispetto alle Aree metropolitane siciliane, ma più in generale rispetto alle sfide che la globalizzazione ci riserverà nel prossimo futuro”.Contestualmente, in ordine ai mancati trasferimenti nazionali a favore della Ex Provincia, è doveroso un impegno forte della deputazione nazionale affinché l’Ente di cui trattasi abbia, così come richiesto in piu interventi pubblici dalle rappresentanze sindacali, quanto spettante al fine di  scongiurare un default altrimenti inevitabile, a scapito dei dipendenti provinciali, degli utenti dei servizi erogati e della collettività tutta.

Si faccia in modo, conclude Licata, tutti insieme, forze pubbliche, sindacati, dipendenti provinciali, liberi cittadini, che venga tenuto alto il livello del dibattito rispetto ad una questione, talmente delicata e strategica per l’ avvenire dei nostri figli, che non può essere inghiottita dall’indifferenza e da un mutismo politico dilagante.

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