Licata, lo sfogo del sindaco Angelo Cambiano: “Sono stanco”

Dopo il rogo che ha distrutto una proprietà del padre. La solidarietà di Margherita La Rocca Ruvolo

LICATA – Il giorno dopo il secondo atto intimidatorio nei confronti del sindaco di Licata Angelo Cambiano, le ruspe sono ferme per la giornata di festa ma l’intera cittadinanza discute su un atto che, ancora una volta, mette in pericolo la posizione del sindaco, che già si era detto pronto a lasciare all’inizio del mese di ottobre e che adesso potrebbe prendere davvero la decisione per la quale spingono anche i proprietari degli immobili abusivi. Il primo cittadino non ha ancora rilasciato dichiarazioni dopo l’incendio che ha distrutto la casa di campagna del padre, usata come deposito per la raccolta delle pesche e situata in una zona dislocata rispetto alla cittadina di Licata. Nonostante il suo silenzio ufficiale, le poche parole che ha detto a chi lo conosce bene, sono emblematiche dello stato d’animo del giovanissimo sindaco: “Sono stanco”, si è sfogato il primo cittadino, da poco divenuto padre e timoroso anche per il futuro della propria famiglia.

Il primo atto intimidatorio risale al 9 maggio, subito dopo l’inizio delle demolizioni – oggi giunte a 25 immobili e ancora in corso – quando venne incendiata parte della casa di campagna del padre, usata come residenza estiva dalla famiglia Cambiano. Da quel giorno il sindaco “anti-abusivi” ricevette la scorta da parte del ministro dell’Interno Angelino Alfano, arrivato immediatamente a Licata per dimostrare la propria vicinanza al sindaco. Da quel giorno però il silenzio delle istituzioni ha pesato non poco sullo stato d’animo del primo cittadino, che aveva annunciato anche le dimissioni, poi ritirate in seguito al rinnovo del sostegno da parte di Regione e Ministero dell’Interno.

Adesso però la situazione si fa complicata: il comitato degli abusivi non si è mai sopito del tutto, anzi è ancora più agguerrito e si è fatto sentire con quella che ha tutti i caratteri di una provocazione. Subito dopo il terremoto del Centro Italia, infatti, per voce del presidente del comitato “A tutela della casa” Angelo Curella, ha chiesto di bloccare le demolizioni e donare nvece le villette abusive (già acquisite comunque dal Comune) ha chi ha perso tutto nel terremoto e non ha più una casa. “Ci auguriamo che il nostro appello venga accolto – ha spiegato il presidente – se queste case vengono demolite non servono più a nessuno, in questo modo invece sarebbero utilissime a chi è stato privato della propria casa a causa del terremoto”. L’appello non è stato accolto e le demolizioni, che per adesso interessano la zona sottoposta a vincolo archeologico-cimiteriale, continuano.

Intanto per il sindaco continuano ad arrivare nuovi attestati di vicinanza e di solidarietà, come quello del sindaco di Montevago e vicepresidente della Commissione antimafia regionale Margherita La Rocca Ruvolo: “Non è un coraggio speciale quello del sindaco di Licata, Angelo Cambiano – scrive in una nota – ma è quel coraggio che nasce negli uomini onesti che decidono di impegnarsi in politica, nell’amministrazione della propria città, con lo spirito di chi lavora per il rispetto delle regole e della legalità. E Cambiano è per questo un uomo coraggioso, che non va lasciato solo: lui e la sua famiglia. Adesso, da sindaco anche io – prosegue la parlamentare regionale Udc – sto comprendendo sul campo quanto sia sempre più difficile per i primi cittadini amministrare spesso in città e comprensori complessi. Sono uomini con sempre più responsabilità e meno poteri, in prima linea, verso i quali le istituzioni devono mostrare la più stretta vicinanza e fare di tutto per restituire poteri e la serenità necessaria per amministrare i comuni siciliani”. fonte Alan David Scifo livesicilia.it – http://livesicilia.it/2016/11/01/licata-lo-sfogo-del-sindaco-angelo-cambiano-sono-stanco_796559/

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