Licata e Talluto: “L’azzeramento diviene oramai l’unica via praticabile”

Abbiamo assistito con molto interesse alla conferenza stampa indetta dagli amici e stimati colleghi consiglieri comunali Francesco Dolce ed Annalisa Petitto e la prima cosa che ci ha colpito, prima ancora di entrare nel merito delle loro esternazioni, è stata la passione con cui assertivamente hanno argomentato. Passione che hanno saputo trasmettere agli astanti, molti dei quali colleghi consiglieri come loro.

La passione, il vero motore della Politica, le grandi assenti (passione e politica) in questa Amministrazione comunale frigida e totalmente distaccata dal mondo reale.

Ma il tempo è giunto.

Un’esperienza amministrativa caratterizzata dalla sostanziale estromissione della rappresentanza politica dalla gestione della Città è al capolinea. Un percorso fallimentare che ha visto come protagonisti degli illustri sconosciuti al consenso popolare è in dirittura di arrivo. Il tentativo di sovvertire il sistema della democrazia rappresentativa in spregio delle più elementari regole della politica, che poi sono regole di buon senso, è risultato perdente.

Erano state da presagio le esternazioni degli scriventi appena un anno fa.

Oggi, la parola “azzeramento” la pronunciano con convinzione ed autorevolezza, prima i Moderati per Caltanissetta, e poi con fermezza ad altrettanta chiarezza, Annalisa Petitto e Francesco Dolce.

L’azzeramento di tutte le cariche aventi valenza politica e la scelta dei componenti della nuova squadra di governo, da nominare al posto degli assessori che non sono passati al vaglio del consenso popolare, pensiamo che debbano essere condivise con i consiglieri e con i gruppi politici che hanno contribuito alla elezione del Sindaco.

Che non ci si venga a dire, al fine di ridicolizzare il superiore assunto e delegittimare chi lo sostiene, che questo ragionamento è opportunistico e sterilmente volto alla ricerca di poltrone. Ciò sarebbe vero se avessimo di fronte un carro vincente su cui salire, ma oggi l’Amministrazione non gode più della benevolenza popolare e, quindi, sarebbe più semplice ed opportuno allontanarsene definitivamente.

Discutere di rappresentanza significa, invece, assumersi la responsabilità, sentire l’obbligo morale di metterci la faccia, così come hanno deciso gli elettori, al fine di rilanciare l’azione politica per l’attuazione di un programma ancora realizzabile.

L’azzeramento diviene oramai l’unica via praticabile, l’unica soluzione per ristabilire un armonico e simbiotico rapporto tra il Consiglio comunale, organo di indirizzo, e la Giunta esecutiva.

Riteniamo che il Sindaco si convincerà della necessità di ricominciare. In caso contrario le forze politiche di maggioranza, con onore e con coraggio, ritirino perentoriamente i propri assessori.

Se neanche questo verrà fatto, sarà bene, per dignità prima ancora che per il resto, ritirarsi in buon ordine valutando seriamente la mozione di sfiducia.

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