Ci sono, a volte, dei gesti che assumono un potente significato simbolico. Collettivo. Questo, malgrado le mediocri intenzioni di chi li ha determinati.
Lo scorso ottobre 2019, ai funerali del compianto ex assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Sebastiano Tusa, l’ineffabile presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci affermò: «Il ritorno finalmente a casa delle spoglie di Sebastiano Tusa costituisce una consolazione spirituale […] per me che l’ho chiamato al ruolo di governo, condividendone ansie e speranze […] Riposi in pace! Rimane il suo insegnamento, gli obiettivi che abbiamo concordato in un anno di governo».
Che dire? Se c’è uno che ha tradito gran parte degli insegnamenti, degli obiettivi e dei progetti di Sebastiano Tusa, quello è proprio il presidente Musumeci. Le sue decisioni e indecisioni politiche, le sue dichiarazioni lo dimostrano inequivocabilmente, a cominciare dall’infinito, sconcertante interim dell’assessorato dei Beni Culturali che egli ha avocato a sé per più di un anno, indebolendo fortemente, svuotando di ruolo e di significato una funzione pubblica cruciale della Regione Siciliana. E ora, il colpo finale: la Lega entra nella giunta di governo e ad essa viene affidato – nientemeno! – l’assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Evidente è il nostro sconcerto. Musumeci non poteva fare peggio, sottovalutando le plateali, laceranti contraddizioni che si porta dietro.
Tutto ciò, mentre presso l’Assemblea regionale siciliana i gruppi di potere stanno confezionando esiziali disegni di legge all’insegna di una forsennata deregulation, che se ne frega della Costituzione, di leggi e di regolamenti in ambito urbanistico ed edilizio e per quanto attiene alla gestione dei nostri beni culturali e ambientali. Un panorama davvero desolante. Un contesto politico pericoloso.
Come sempre Italia Nostra vigilerà, e si opporrà fermamente a decisioni e indecisioni politiche che mettono a rischio la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale. Di certo, con l’ingresso della Lega nella giunta di governo, e affidandole i beni culturali siciliani, il presidente della Regione Musumeci tradisce e oltraggia anche la dignità storica e civile dell’Isola. #DiventeràBellissima, ormai, è solo un patetico, scolorito slogan.
Leandro Janni – Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia