CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – L’affaire Università, che in questi giorni è divenuto virale, apre un capitolo che, mi pare, non è stato approfondito e sul quale si debba fare chiarezza.
Con la famosa diffida notificata al Presidente Giammusso in data 17 luglio, quattro dei cinque soci del Consorzio universitario hanno chiesto che si avviassero le procedure per il rinnovo delle cariche scadute oramai più di un anno fa, e contestualmente la revoca della seduta del direttivo convocato per il 18 luglio, significando che qualsiasi atto da questo adottato in quella sede fosse da intendersi “ipso iure nullo illegittimo ed inefficace perché adottato in carenza di potere”.
Il direttivo si è comunque riunito e, tra le decisioni adottate, vi è quella relativa all’opposizione ad un recentissimo decreto assessoriale regionale che modifica la governance dei Consorzi universitari, esautorando la collettività nissena dalle scelte di politica universitaria da intraprendere nel territorio.
Il decreto Baccei- Marziano, infatti, riduce a uno gli attuali cinque componenti degli enti territoriali nisseni nel direttivo del Consorzio universitario, introducendo contestualmente tre componenti dell’Università di Palermo e un componente in rappresentanza della Regione Siciliana.
Una riforma dei consorzi universitari che di fatto sposta la sede decisionale del nostro Consorzio universitario a Palermo, mortificando così Caltanissetta e svuotandola di ogni prerogativa autodeterministica.
L’annullamento di una delibera indifferibile ed urgente quale quella adottata, sottoposta a termini perentori e ristretti, renderebbe vana l’opposizione e spianerebbe la strada all’applicazione del decreto assessoriale.
Questo è l’effetto della richiesta formalizzata al Presidente Giammusso e sottoscritta anche dal Comune di Caltanissetta.
Il Sindaco Ruvolo smentisca le mie convinzioni, affermando di volersi opporre al decreto Baccei-Marziano, non solo con una dichiarazione netta ed inequivocabile, ma anche garantendo che la delibera già adottata dal direttivo in carica, rappresentativo anche del Comune di Caltanissetta, non venga bloccata con colpi di mano che, se dovessero implicare il preventivo rinnovo delle cariche del Consorzio, porterebbero a rendere tardiva ogni azione volta alla difesa della nostra autonomia e del nostro diritto di autodeterminazione.