Presieduta dal Prefetto di Caltanissetta, Dr.ssa Cosima Di Stani, – presenti tutti i responsabili provinciali degli organi di vigilanza e controllo (Ispettorato provinciale del Lavoro, Inps, Inail,), i Vertici provinciali delle Forze di Polizia e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL e CISL – si è riunito questa mattina in Prefettura il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per un approfondimento di alcune questioni poste dai rappresentanti sindacali sul lavoro nero e/o irregolare.
Nel corso della riunione sono state analizzate in modo approfondito le maggiori criticità rilevate nel corso delle attività di vigilanza e di controllo effettuate da parte degli enti preposti o dalle Forze di Polizia; a loro volta le organizzazioni sindacali hanno sottolineato alcuni aspetti del fenomeno rilevati attraverso lo spaccato delle denunce dei lavoratori.
Il Prefetto e i gli enti di vigilanza e controllo hanno, inoltre, sottolineato che è costante l’attività di vigilanza e controllo pur nella consapevolezza che non sempre sono sufficienti le risorse umane e strumentali a disposizione per il contrasto al lavoro sommerso e irregolare e che, inoltre, in alcuni comparti, quale ad esempio quello agricolo, è particolarmente presente il fenomeno del lavoro fittizio.
Il focus, che ha riguardato tutti i comparti produttivi, ha tuttavia consentito di far emergere talune criticità in alcuni settori come ad esempio quello edile dove sono state rilevate discrasie nei sistemi informativi ufficiali – ad esempio è stato osservato contrasto tra il numero di lavoratori risultanti impegnati in cantieri aperti e le denunce di impiego di manodopera pervenute presso la Cassa Edile – e incongruenza tra presunto aumento dei lavoratori “in nero” , soprattutto in ambito privato, a fronte di un aumento esponenziale del ricorso ad ammortizzatori sociali. Inoltre, vi è scarso collegamento dei circuiti informativi appartenenti ai vari soggetti che concorrono alla vigilanza nel settore; ciò determina ad es. che spesso siano rilasciati DURC (documenti di attestazione della regolarità contributiva) ad imprese che, pur morose, accedono all’aggiudicazione di appalti presso stazioni appaltanti pubbliche e o private.
Durante la riunione, è stato da tutti ribadita l’importanza dell’interscambio informativo sia per evitare duplicazioni di attività ispettive sia soprattutto per approfondire le attività di verifica e di controllo ai fini del migliore contrasto al fenomeno del lavoro nero ma anche al fine di assicurare maggiore sicurezza sui posti di lavoro.
Inoltre è emersa l’esigenza di un confronto con le Associazioni datoriali sia ai fini della massima sensibilizzazione sul tema del contrasto al lavoro sommerso e al lavoro irregolare sia anche per valutare la sottoscrizione di un “Protocollo di legalità” che impegni i sottoscrittori sia ad un deciso rafforzamento delle scelte di contrasto al lavoro nero con procedure di selezione che consentano di individuare imprese virtuose sotto ogni profilo di tutela sociale dei lavoratori, sia all’individuazione di possibili correttivi al sistema di interscambio informativo tra gli organismi preposti alle attività di vigilanza.