Alla fine del mese di novembre 2014 su un quotidiano si leggeva: “Finalmente ricostruito e collaudato il ponte crollato anni fa lungo la strada provinciale n. 129 “Misteci”. Nei prossimi giorni l’arteria, dopo aver provveduto alla bitumatura, sarà riaperta al transito veicolare dopo il lungo periodo di chiusura. Proprio in questi giorni i tecnici della Provincia hanno fatto svolgere la prova di carico sulle travi del ponte, finalizzata al rilascio del certificato di collaudo statico. Alla prova ha assistito l’ufficio di direzione dei lavori dell’ente composto dall’ing. Salvatore Notarstefano, dai geometri Rocco Fama e Dario Galiano e dal collaudatore statico arch. Giuseppe Lunetta. La ditta appaltatrice “Melita Group” ha messo a disposizione gli automezzi per simulare i carichi sul ponte, mentre le rilevazioni degli abbassamenti delle travi da ponte sono state effettuate dalla Sidercem con l’ausilio di livelli elettronici di alta precisione Zeiss che rilevano spostamenti del decimo di millimetro. La prova ha dato risultati soddisfacenti e con ogni probabilità entro la prima metà di dicembre l’arteria sarà nuovamente fruibile al traffico”.
I lavori di ricostruzione del ponte prevedevano, in progetto, una spesa complessiva di € 1.430.000 e rientravano tra le opere inserite dalla Provincia nel piano di riqualifica della rete viaria secondaria. Oltre alla ricostruzione del ponte era prevista la demolizione di quanto rimaneva della vecchia struttura crollata, la sistemazione degli argini del sottostante torrente Niscima con gabbionate in pietrame e la sistemazione dell’alveo in prossimità del ponte. Riaperto al traffico ai primi di gennaio 2015, dopo anni di chiusura e una lunga attività burocratica per avviare i lavori, il Gruppo Ambiente e Sicurezza del M5S di Caltanissetta ha rilevato che il tratto di carreggiata unito al ponte, nella parte nord-ovest, cioè lato Zona Industriale, presenta un forte avvallamento e lievi spostamenti della struttura adibita a spalla. Probabilmente avranno influito in parte le eccessive precipitazioni atmosferiche verificatesi in questo periodo che hanno provocato un cedimento del terreno di riempimento nelle scarpate sottostanti. Osservando bene nel contesto l’opera, si nota che gli argini protetti da gabbionate in pietrame, come si può rilevare dallo scatto fotografico, non sono stati sufficientemente realizzati. Per essere più chiari, gli argini del torrente Niscima, sia a destra sia a sinistra, sarebbero stati meglio realizzati per una maggiore lunghezza, dai 20 ai 30 m, di quelli in atto realizzati. Infatti, il cedimento e lo scivolamento del terreno, si è verificato, com’è tuttora constatabile, nella parte di argini prive di gabbionate in pietra. Per quanto riguarda invece il forte avvallamento della carreggiata, si può supporre che la causa sia dovuta principalmente all’insufficiente costipamento del terreno di riempimento. Secondo il gruppo del M5S era necessario, comunque, realizzare altre opere accessorie di contenimento, in particolare ai lati delle spalle del ponte.