CALTANISSETTA – È la processione che unisce fede e tradizione e che richiama sia il senso religioso della passione di Cristo ma anche la tradizione e la curiosità; come ogni anno forte partecipazione popolare in centro storico per ammirare le 16 vare in corteo per le vie della città.
Sono i gruppi statuari, chiamati anche misteri, realizzati alla fine dell’ottocento dagli scultori Biangardi che ispirandosi alle opera d’arte di Reni, Rubens, Michelangelo e Raffaello realizzarono quelle che oggi sono diventate le protagoniste indiscusse del giovedì santo.
I sedici gruppi sacri sono affidati ad altrettante sedici corporazioni di artigiani che nel periodo che precede la processione ne curano l’addobbo floreale tra i vari quartieri della città in cui si radunano i suoi detentori.
Al tramonto, le vare erano pronte per la festa, sono state, infatti, presentate alla cittadinanza in Piazza Garibaldi e poi da lì trasportate dai gruppi di artigiani ciascuno dei quali devoto ad una vara, accompagnato dal suono delle percussioni e dei fiati della banda.
Il profumo d’incenso ha poi inebriato le vie della città regalando tanta emozione ai fedeli presenti che hanno assistito al lancio dei petali di rosa per mano della misteriosa dama che vive nella casa dei Biangardi in via Re d’Italia o meglio conosciuta come ‘a strata i santi, un punto di passaggio per i devoti non solo del corteo del giovedì santo ma anche delle altre processioni della città.
La folla era in trepida attesa per il passaggio dei sedici gruppi statuari e in religioso silenzio attendeva il corteo in marcia a ritmo della nenia funebre dell’ave Maria, c’era, infatti, chi tra le due ali di folla visibilmente emozionato pregava e aspettava di assistere alle scene della passione di Cristo scandito dal gruppo statuario dell’ultima cena a quello dell’addolorata c’era invece chi, con tanto entusiasmo portava per mano i propri figli e raccontava la vita e la morte di Gesù come quasi a tramandare la tradizione di una città che conserva gelosamente le sedici opere d’arte di legno, cartapesta e gesso, attrazione non solo dei nisseni ma dei fedeli e devoti di ogni parte del mondo.