Il 5 agosto 2016, la quinta sezione del Tribunale del riesame di Catania aveva disposto il dissequestro del Muos di Niscemi. I giudici hanno accolto la tesi dell’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza del Ministero della Difesa, che aveva presentato ricorso contro la decisione – del 6 giugno scorso – del Tribunale di Caltagirone di mantenere i sigilli alla struttura.
Contro quella decisione, il 21 settembre 2016, la Procura Distrettuale di Catania ha presentato ricorso in Cassazione. Nella richiesta sono stati acquisiti gli elementi dell’inchiesta che era stata avviata dalla Procura di Caltagirone. Il Tribunale del riesame di Catania aveva ritenuto di “non potere prescindere dalla valutazioni” del Consiglio di giustizia amministrativa che, il 6 maggio scorso, ha accolto la richiesta del Ministero della Difesa e dichiarato inammissibile l’appello incidentale proposto dalle Associazioni ambientaliste e dal Movimento No-Muos sui procedimenti amministrativi riguardanti la realizzazione del sistema di comunicazioni satellitari militari, gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Per il Tribunale del riesame “non ci sono vizi negli atti amministrativi” e di questo “i giudici penali non possono non tenere conto”. I giudici di Catania avevano acquisito integralmente la “verificazione sull’impianto” in ordine ad eventuali danni alla salute dei cittadini, disposto dal Consiglio di giustizia amministrativa. Insomma: per il Tribunale del riesame le autorizzazioni finalizzate alla realizzare dell’opera erano legittime e il Muos non è abusivo. Per la Procura Distrettuale di Catania, invece, il Muos è abusivo.
Intanto il Movimento No-Muos annuncia una manifestazione nazionale, per domenica 2 ottobre 2016, a Niscemi, con il seguente slogan: “Muos. La partita è ancora aperta. La resistenza continua”.
