CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Si susseguono, uno dopo l’altro, gli incontri della giunta Gambino con le molteplici rappresentanze della Città, all’insegna dello slogan «Rigeneriamo Caltanissetta». Indubbiamente stanno emergendo tante idee, tante proposte. Tanti progetti. Chi può negarlo? Anch’io ho partecipato a ben due incontri in rappresentanza del mondo ambientalista nisseno e della cultura. Ma, mi pare che nessuno, almeno sino ad oggi, abbia parlato di “meritocrazia”.
«Meritocrazìa s. f. [dall’ingl. meritocracy, comp. del lat. meritum «merito» e -cracy «-crazia»]. – Concezione della società in base alla quale le responsabilità direttive, e spec. le cariche pubbliche, dovrebbero essere affidate ai più meritevoli, ossia a coloro che mostrano di possedere in maggior misura intelligenza e capacità naturali, oltreché di impegnarsi nello studio e nel lavoro; il termine, coniato negli Stati Uniti, è stato introdotto in Italia negli anni Settanta con riferimento a sistemi di valutazione scolastica basati sul merito (ma ritenuti tali da discriminare chi non provenga da un ambiente familiare adeguato) e alla tendenza a premiare, nel mondo del lavoro, chi si distingua per impegno e capacità nei confronti di altri, ai quali sarebbe negato in qualche modo il diritto al lavoro e a un reddito dignitoso. Altri hanno invece usato il termine con connotazione positiva, intendendo la concezione meritocratica come una valida alternativa sia alle possibili degenerazioni dell’egualitarismo sia alla diffusione di sistemi clientelari nell’assegnazione dei posti di responsabilità» (Vocabolario Treccani).
Ma torniamo al contesto nisseno. Ecco il punto. O meglio, ciò che mi pare rappresenti il punto cruciale di una situazione di sostanziale “sottosviluppo”. Di “desertificazione”. Una situazione, uno status determinato da tante, troppe occasioni mancate. Da ingiustizie, omissioni, mistificazioni. Da insopportabili privilegi riservati a pochi. Dunque, qui ed ora, per una ripartenza e rigenerazione della città e del suo territorio, serve un nuovo “paradigma esistenziale”, serve coraggio, coerenza, condivisione. “Onestà” – verrebbe da dire, ricordando una peculiare parola d’ordine dei 5Stelle. Serve capacità d’astrazione e insieme concretezza. Insomma, serve la chiara volontà, la determinazione di fare di Caltanissetta un ambiente, un contesto favorevole alla “meritocrazia”. Con il simmetrico auspicio, ovviamente, che si abbandoni l’esiziale, consolidata pratica della “furbettocrazia” o della “mediocrazia”.
Leandro Janni – Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia