Il coordinatore del gruppo di Forza Italia di Sutera Onofrio Magro rende noto quanto segue: «E’ stato emesso il decreto dell’Assessorato Regionale per il finanziamento di 76.000 euro per interventi volti alla messa in opera definitiva dell’ascensore di Monte San Paolino a Sutera. Si tratta dell’ultima tranche di somme che permetteranno la partenza di questa importante opera pubblica. Ciò è stato possibile, continua Magro, grazie all’interessamento continuo e pedissequo dell’onorevole Michele Mancuso che più volte è intervenuto nelle giuste sedi a sostegno dell’opera. Ci auguriamo che l’arrivo di queste somme possa finalmente dare il via ad uno strumento che può essere volano per una crescita economica ulteriore della nostra comunità».
Siamo costretti a intervenire ancora una volta in questa assurda vicenda dell’ascensore di Monte San Paolino, a Sutera. Un’opera pubblica illusoria, surreale, ma già costata più due milioni di euro, soldi della Comunità Europea. Dal 2012 (dieci anni fa!), quando fu consegnato al Comune dalla ditta che lo ha realizzato, non è mai entrato in funzione. Infatti, visti i costi di gestione e le difficoltà di funzionamento, non si è trovato nessun privato disposto a farsene carico. E neanche l’Amministrazione comunale ha i soldi per farlo. Insomma: noi di Italia Nostra siamo sempre stati contrari alla realizzazione dell’ascensore meccanico “con foglia”, impiantato su Monte San Paolino. Questo, sia per motivi di sicurezza, sia per motivi legati alla salvaguardia paesaggistica e simbolica dei luoghi.
E comunque, quella “foglia” a suo tempo tanto apprezzata dalla Soprintendenza nissena è irritante. Un progetto sbagliato, dunque. Ennesimo esempio di opera pubblica capace di sfigurare e snaturare la fisionomia, l’identità di uno dei luoghi più straordinari e suggestivi della Sicilia Centrale. Un luogo, la rocca di San Paolino di Sutera, in cui si sono stratificati i segni di una storia lunga, complessa e affascinante. Un luogo di estrema fragilità fisica, che meriterebbe un accurato intervento di restauro ambientale e paesaggistico. Che meriterebbe un progetto di tutela, valorizzazione e fruizione coerente, ad esempio, con quel Presepe vivente che, giustamente, è uno dei vanti della comunità suterese. Coerente con un turismo sostenibile e relazionale. Un turismo non certo fatto di impianti, di meccanismi ad alto impatto ambientale. Nessuno può illudersi, oggi più che mai, che lo sviluppo dei nostri territori si possa attivare, incrementare attraverso progetti di questo tipo.