CALTANISSETTA – La lingua batte dove il dente duole. Abbiamo appreso, nei giorni scorsi, che la Giunta Comunale di Caltanissetta ha “adottato” il cosiddetto Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS).
Non poteva sfuggirci il fatto – assai irritante – che il PUMS contiene anche la conferma del controverso progetto di “percorso pedonale meccanico” (così definito dall’assessore Franciamone) la cui collocazione è prevista nella scalinata storica e monumentale Silvio Pellico. Dunque, la giunta Gambino, si ostina a voler realizzare il progetto della scala mobile”, in un peculiare e delicato sito del nostro centro storico, malgrado l’opposizione dei cittadini nisseni manifestata sui social, a mezzo stampa e persino in Consiglio Comunale (con gli interventi degli architetti Cassetti, Janni e Saggio).
Che dire? Intanto una dovuta precisazione: con delibera di Giunta Comunale il PUMS viene soltanto “adottato”. A seguito dell’adozione, la proposta di Piano viene reso pubblica, disponibile a cittadini e stakeholders. Entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso di deposito, è possibile presentare delle “osservazioni”. Pertanto, il PUMS adottato può essere oggetto di revisione. Concluso questo iter, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile viene infine “approvato”, con delibera di Consiglio Comunale.
Noi di Italia Nostra, avendo più volte e con determinata chiarezza affermato la nostra contrarietà al progetto di “scala mobile” in quel sito, presenteremo le nostre puntuali e circostanziate osservazioni. Così come, ritengo, faranno altri cittadini, singolarmente o riuniti in comitati, associazioni e quant’altro.
Inoltre, presenteremo, a breve, una “diffida” alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta, affinché ritiri il nullaosta concesso per la realizzazione della “scala mobile”.
Infine, attiveremo, insieme a comitati cittadini e ad altre associazioni, una “petizione popolare” intitolata “NO alla realizzazione di un percorso pedonale meccanico nella scalinata Silvio Pellico”.
Insomma: noi non ci fermeremo. E questo, nell’interesse della tutela di un bene storico e monumentale emblematico, simbolico della città di Caltanissetta.