RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Non credevamo possibile che si potesse superare l’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta in ipocrisia politica e affermazioni irrecepibili. L’attuale presidente Nello Musumeci ci è risuscito.
Afferma Musumeci: «Leggo allarmanti e preoccupate dichiarazioni di personaggi politici siciliani a proposito del Piano paesaggistico (Ambito 9) del Messinese che non ho ancora firmato. Prendo atto con piacere del fatto che la famiglia degli ambientalisti stia crescendo a dismisura! Peccato che questo sano contagio green non sia avvenuto nei decenni passati, quando – per fare solo un esempio – la Valle del Mela e il Milazzese venivano devastati con industrie non compatibili, grazie all’inerzia e alla complicità delle classi politiche dirigenti, a qualsiasi livello. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire». E aggiunge: «Voglio tranquillizzare tutti, i veri ambientalisti e gli ipocriti, cioè quelli che lucrano e speculano sulla finta tutela dell’ambiente: con i miei uffici sto esaminando il Piano ed entro la scadenza del 27 ottobre adotterò le mie decisioni. Nel frattempo, preannuncio che chiederò a tutti i sindaci dell’Isola di fare pervenire al nostro dipartimento regionale dei Beni culturali le eventuali proposte di modifica dei Piani paesaggistici vigenti, redatti dal precedente governo. Mi giungono notizie, infatti, di alcune pianificazioni irragionevoli e tali da determinare la paralisi di ogni attività economica. Non consentiremo più, sia chiaro, che si possa continuare a sfregiare e saccheggiare il territorio siciliano, come è stato fatto in questi settant’anni, con danni irreparabili. Ma non consentiremo neppure che qualcuno possa pensare di “mummificare” e imbalsamare il territorio. Le posizioni integraliste fanno solo danno, in ogni campo. Per questo vorrò affidarmi alla sensibilità dei sindaci, i primi autorevoli interlocutori del governo regionale».
Colpisce il fatto che il presidente Musumeci si scagli contro quei giovani deputati e senatori nazionali (rappresentanti del popolo italiano) che intendono tutelare il proprio territorio e la salute dei cittadini. Per poi accusarli, persino, delle peggiori nefandezze compiute, come tutti sappiamo, dalla generazioni politiche a cui Egli appartiene. Ancora una volta informiamo il presidente Musumeci che la firma al decreto di (ri)adozione del Piano paesaggistico di Messina (Ambito 9) è un atto dovuto e non una sua concessione politica. Così come lo informiamo che i piani paesaggistici già adottati e vigenti, in Sicilia, sono leggi dello Stato. Egli dovrebbe sapere, altresì, che i piani paesaggistici sono anche frutto di lunghe e complesse azioni di concertazione con il territorio, a partire da quei sindaci che Egli tira in ballo. Infine, informiamo il presidente Musumeci che i limiti, i vincoli contenuti nei piani paesaggistici non sono finalizzati a “mummificare” i territori, ma a tutelarli, a valorizzarli, nell’interesse delle comunità.
E inoltre, ai funerali del compianto ex assessore regionale dei Beni Culturali Tusa Egli afferma: «Il ritorno finalmente a casa delle spoglie di Sebastiano Tusa costituisce una consolazione spirituale per quanti lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene e per me, in particolare, che l’ho chiamato al ruolo di governo, condividendone ansie e speranze. Il Palazzo della Regione lo accoglie con un sentimento di gratitudine e di sincera commozione. Almeno avremo una tomba sulla quale deporre un fiore. Riposi in pace! Rimane il suo insegnamento, gli obiettivi che abbiamo concordato in un anno di governo».
Che dire? Se c’è uno che ha tradito gran parte degli insegnamenti, degli obiettivi e dei progetti di Sebastiano Tusa, quello è proprio il presidente Musumeci. Le sue decisioni e indecisioni politiche, le sue dichiarazioni lo dimostrano inequivocabilmente, a cominciare dall’infinito, sconcertante interim dell’assessorato dei Beni Culturali che Egli ha avocato a sé, indebolendo fortemente, svuotando di ruolo e di significato una funzione pubblica cruciale della Regione Siciliana. Su questa sconcertante situazione il mondo politico regionale tace. Ovviamente. Di certo, l’associazione Italia Nostra si opporrà fermamente a decisioni e indecisioni politiche che mettono a rischio la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale siciliano contraddicendo, tra l’altro, il celebre e stucchevole slogan-hashtag utilizzato nel corso della sua ultima campagna elettorale dal presidente Musumeci: ovvero #DiventeràBellissima.
Leandro Janni – Presidente di Italia Nostra Sicilia e componente dell’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio