RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO –
“La mafia uccide solo d’estate” è il titolo di un noto film di Pif. Oggi, martedì 12 luglio 2016, i deputati dell’Assemblea regionale siciliana voteranno, nell’ambito dell’iter di approvazione del Testo unico nazionale sull’edilizia, a favore o meno di alcuni emendamenti finalizzati a sanare abusi edilizi lungo le coste dell’Isola.
Insomma: all’Ars c’è un fronte trasversale che preme per rendere più duttili le norme urbanistiche in Sicilia, abrogando il divieto assoluto di costruire entro 150 metri dalla costa, permettendo in alcuni casi di bypassare il vincolo paesaggistico, estendendo i benefici del piano casa di Berlusconi. Questo, quando ancora in Sicilia si realizzano otto nuovi abusi al giorno e il litorale fa registrare uno sconcertante aumento delle costruzioni: 65 chilometri di costa, dagli anni ’80 in poi, sono stati mangiati dall’inesorabile avanzare del mattone e del cemento. Inevitabile la preoccupazione di magistrati, forze dell’ordine e amministratori dell’Agrigentino, impegnati in prima linea nella lotta all’abusivismo edilizio.
Dunque: in Commissione Ambiente dell’Ars sono stati presentati dodici emendamenti al disegno di legge che recepisce il Testo unico nazionale sull’edilizia, a firma dei deputati del gruppo misto, del Pd, di Ncd, dell’Udc. Oggi queste norme andranno al voto.
L’ex sindaco forzista di Trapani Girolamo Fazio ha presentato un emendamento che concede la sanatoria anche alle case realizzate entro 150 metri dalla battigia e, in alternativa, prevede l’assegnazione delle costruzioni abusive a chi attualmente le abita. Ad una condizione: la norma si applica agli edifici realizzati entro il mese di aprile del 1991. «In quella data, spiega Fazio nella sua relazione, l’Ars chiarì che il vincolo dei 150 metri si applica ai privati abusivi anche se i Comuni interessati non l’hanno recepito nei loro Piani regolatori generali». Il pericolo è evidente: si tratta di un’aggressione senza precedenti al territorio, al nostro paesaggio. «Non si è mai vista una norma che sana le costruzioni realizzate in una zona di inedificabilità assoluta», dice il deputato 5Stelle Giampiero Trizzino. Il parlamentare Ncd Pietro Alongi, invece, prevede la singolare possibilità di «ampliare» gli edifici realizzati in prossimità del mare, ma «senza alterazione dei volumi esistenti». Inoltre, un emendamento a firma di Valeria Sudano (Pd) e Marco Forzese (Udc) consente la possibilità di fare ampliamenti di volume nelle costruzioni realizzate non più entro il 2009, come previsto dal piano casa di Berlusconi, ma entro il 2012.
Che altro dire? Di certo oggi all’Ars si andrà alla conta e capiremo quali esigenze, quali istanze prevalgano a Palazzo dei Normanni, al di là dei consueti proclami a favore dell’ambiente, del paesaggio e delle bellezze storico-artistiche di Sicilia.