Isola pedonale, non passano neanche i carri funebri

CALTANISSETTA – Non c’è pace neanche per i defunti con la rivoluzione della ztl che ha trasformato il tratto dinnanzi la cattedrale in area pedonale non consentendo il passaggio e la sosta dei carri funebri. Questa l’ultima novità nata da un’attenta lettura dell’ordinanza che regola il traffico in centro storico. Pare infatti che in nessun punto dell’ordinanza firmata dal primo cittadino sia presente una deroga per i mezzi funebri. Come da codice della strada possono passare solo ambulanze, ovvero mezzi di soccorso e le auto delle forze dell’ordine compresi i vigili del fuoco.

Eppure la cattedrale essendo la chiesa più grande e anche per questi tristi eventi la più frequentata resta così isolata almeno in parte. Secondo quanto previsto i carri funebri si dovrebbero fermare all’imbocco della discesa della pescheria però in quel luogo non è ancora prevista la sosta breve. Inoltre il continuo transito di mezzi che imboccano la via Camillo Genovese per ricollegarsi in via Paolo Emiliani Giudici, ribattezza l’”acchianata dei scarpari”, non consentirebbe così come si conviene nella sacralità dei funerali di scendere dal carro i feretri dei defunti e ai parenti di accompagnare i propri cari all’ingresso e all’uscita della cattedrale. Tra l’altro come si legge nell’ordinanza è stato istituito il divieto permanete di sosta con rimozione forzata in ambo i lati della via Camillo Genovese. L’unico punto di sosta potrebbe essere corso Vittorio Emanuele ma i posteggi riservati alle forze dell’ordine e i parcheggi con limite di tempo di 45 minuti sono spesso occupati e lontani dalla cattedrale. Rimarrebbe Corso Umberto I , tratto chiuso anch’esso al transito veicolare e dove è stato istituito il divieto di sosta forzata dal civico 173 a Piazza Garibaldi, eccezion fatta per un’area destinata al carico e scarico merci dalle ore 7,00 alle ore 10,00 e dalle 13 alle 16,30 ma nessun accenno si fa nella determina per i carri funebri

Un disagio anche per i titolari delle onoranze funebri e dei fiorai costretti a mille peripezie per scaricare fiori e corone.

Stesso disagio per la celebrazione dei matrimoni. La tradizione vuole, infatti, che la sposa nel giorno più bello della sua vita scenda dalla macchina proprio dinnanzi il sagrato della chiesa attesa da parenti e amici e all’altare dal futuro sposo. Una tradizione anche questa rivoluzionata dalla nuove regole imposte per il salotto buono della città che tanto stanno facendo discutere in questi giorni.

Sarebbe bastato una semplice nota a margine dell’ordinanza o rilasciare dei pass agli addetti ai lavori per risolvere tanti problemi ed evitare disagi che prevedono dopo la morte di tante attività commerciali anche l’isolamento del duomo della città destinato a rimanere un’oasi nel deserto. E dunque non resta altro che per le spose animarsi di buona volontà e su tacco 12 per farsi una bella passeggiata ed arrivare dinnanzi il sagrato della chiesa. Probabilmente potrebbe essere l’inizio della restaurazione di una tradizione antica che prevedeva che la sposa uscisse da casa a piedi sino ad arrivare alla chiesa di appartenenza, però nell’epoca del 3.0 quando si sono viste spose arrivare in chiesa anche in elicottero si fa un po’ fatica a pensare a tornare all’antico.

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