Intervento del Nursind sulla dotazione organica all’Asp

CALTANISSETTA – In merito alla delibera 1849 del 27 luglio con la quale l’ASP riapprova la dotazione organica interviene il Nursind.

Leggiamo, con non troppa meraviglia, le 77 pagine che compongono la delibera la cui conclusione può essere, dal nostro punto di vista, riassunta con una semplice espressione: “Azzeramento del diritto alla salute”.

In pratica, tutto quanto era stato ampiamente comunicato e progettato dall’ASP che vedeva la provincia di Caltanissetta come una delle poche eccellenze sanitarie di tutta l’Isola si è trasformato di colpo, in un “progettino” di mero calcolo computistico dove, tra le voci “Profitti e Perdite”, manca quella essenziale: Salute.

Di fronte ad un piano triennale di “grandi opere” sanitarie l’unica certezza è  quello che accadrà nell’immediato, ovvero sia, l’azzeramento degli ospedali minori quali Mussomeli, Mazzarino e Niscemi.

Una delibera dove i tagli immediati di unità operative ed il declassamento ingiustificato di altre non sono supportati da reali creazioni di valide alternative.

Ne è una riprova la relazione tecnica dell’allegato B dove viene tutto ed il contrario di tutto.

Un esempio è la conferma del primariato di Ortopedia di Mussomeli che per ben due anni di fila è stato definito dall’A.GE.NAS come il miglior nosocomio siciliano per il trattamento delle fratture di femore entro le 48 ore e tra i primi cinque a livello nazionale, salvo poi scomparire a partire dal 2018 trasformando la stessa in struttura semplice con soli 4 medici rispetto ai 6 inizialmente previsti.

La lettura poi del documento nella sua completezza da l’esatta immagine della progettualità immediata: graduale e pseudo attivazione di nuovi reparti con posti letto di lungodegenza negli ospedali minori che in pratica vengono solo aggregati alle medicine alle già esistenti.

Matrioske di scatole vuote dal nostro punto di vista.

Quello che più ci “sconvolge” sono i posti letto che dovrebbero essere creati gradualmente a Gela e Caltanissetta di riabilitazione robotica grazie alla convenzione con l’I.R.C.S.S. Bonino Pulejo di Messina dove a fronte di tali ipotetiche unità operative ultramoderne si contrappone l’unico dato certo, quale la totale cancellazione di intere unità operative negli ospedali di periferia lasciati senza pediatri, ginecologi, e senza una reale programmazione della rete STEN e STAM.

L’unico dato certo è la programmazione per il 2017 che dovrà fare i conti con i soldi che la Regione ha stanziato per il  2017 di 138.158.000 euro.

Utopistico ci appare  il piano per l’anno 2018 con creazione delle unità di UTIN e BREST UNIT salvo non specificarne affatto il luogo fisico dove ciò avverrà contestualmente a tante altre belle idee che hanno l’unico “handicap” di costare 168 milioni di euro con un disavanzo di oltre 30 milioni di euro rispetto all’anno precedente senza apparente dotazione economica.

Inverosimile poi ci appare il piano per 2019 dove dovrebbero essere attivati le unità operative previste per gli ospedali HUB e SPOKE quali l’attivazione delle Chirurgie Toraciche, Maxillo-Facciale, Plastica al “S.Elia”, quelle di Oculistica e Neurologia al “Emanuele” di Gela per un costo complessivo per la nuova dotazione organica di ben 177 milioni di euro”.

Quindi, se da un lato c’è la volontà comune di far si a questa provincia arrivino le risorse economiche necessarie per realizzare il piano triennale, dall’altro esiste l’unica certezza che per il triennio le somme annuali non potranno superare quelle previste pe il 2017.

La domanda è: se non ci sono i soldi, perché si presenta un piano economicamente irrealizzabile?

L’unica nostra speranza è che l’atto contenga una serie di refusi dettati probabilmente dalla fretta di presentare un atto richiesto con urgenza della Regione.

Se così fosse confidiamo in una replica di smentita dell’ASP che consentirebbe a noi e soprattutto a tutta la popolazione della provincia di Caltanissetta di continuare a sperare in un progetto fatto di concretezze e non di idee in prospettiva.

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