“Vivere in un sito a rischio ambientale comporta un aumento consistente del rischio di malattia e di morte precoce. Lo conferma uno studio l’Istituto superiore di sanità che ha divulgato i dati statici dello studio ‘Sentieri’ (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento). Dati allarmanti che impongono la necessità di individuare strategie di prevenzione e cura”. Lo dice il parlamentare regionale del Partito Democratico Giuseppe Arancio che sul tema ha presentato un’interrogazione.
“Lo studio ha interessato 45 siti d’interesse nazionale (SIN), 4 dei quali si trovano in Sicilia: Biancavilla, Augusta, Gela e Milazzo. Al sito di Gela, – aggiunge Arancio – è attribuita la qualifica di “area ad elevato rischio di crisi ambientale’. Nonostante non sia possibile “attribuire un nesso causale di certezza tra eccessi di patologia e presenza di uno o più inquinanti selezionati” la genesi multifattoriale di alcune patologie presenta un’incidenza estremamente elevata. Non migliora la situazione a Biancavilla, Augusta e Milazzo – continua – dove è stato notato un incremento di vari tupi di tumore. E’ indispensabile correre ai ripari, – conclude il parlamentare PD – Il governo regionale ha il dovere di mettere in atto tutte le politiche indispensabili alla tutela della salute pubblica”.