Il maresciallo Salvatore Liccardo è il nuovo comandante del nucleo Radiomobile Caltanissetta

CALTANISSETTA – Il maresciallo aiutante Sups Salvatore Liccardo è il nuovo comandante del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Caltanissetta. Liccardo, originario di Napoli, 49 anni, dottore in Scienze dell’Amministrazione, già in forza al Nucleo Operativo della Compagnia nissena, ora sostituisce il luogotenente Rosario Lauria, recentemente andato in pensione.

Il comandante Liccardo s’è arruolato nell’Arma nel 1985, dopo due anni trascorsi presso i reparti di formazione di Velletri e Firenze, promosso Vicebrigadiere nel 1987, negli anni più cruenti della malavita organizzata ha prestato servizio al Nucleo Radiomobile di Palermo e presso i Comandi territoriali dell’agrigentino, il Nucleo Operativo della Compagnia di Agrigento e presso il Nucleo Informativo di quel Comando provinciale, acquisendo diverse competenze professionali e specializzazioni in ambito investigativo.

Trasferito nel capoluogo nisseno, dopo un periodo trascorso presso la Stazione capoluogo, è passato in forza al Nucleo Operativo della Compagnia di Caltanissetta, dove sin dal 2001 ha partecipato a numerose e complesse indagini per fatti di droga, reati contro il patrimonio e altri gravi episodi che hanno portato all’arresto degli autori. Tra le più note operazioni anticrimine alle quali ha partecipato ci sono Marco Polo, Sampei, Pentagramma, Rebirth e Figaro messe a segno tra Caltanissetta, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa e Ravanusa. Di recente, Liccardo ha partecipato al pool investigativo che – nell’ambito dell’indagine Enclave – ha arrestato un gruppo di malavitosi che trafficavano armi e volevano compiere un attentato contro il comandante della stazione carabinieri di Resuttano. Il neo comandante del Nucleo Radiomobile, inoltre, ha contribuito anche a sgominare una banda di romeni specializzata nei furti e nel riciclaggio di rame in provincia di Caltanissetta.
Una lunga carriera nell’Arma che gli ha permesso di ricevere apprezzamenti ed encomi non soltanto dai superiori, ma anche dalla magistratura che ha apprezzato le sue doti di investigatore.

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