Il referendum chiede di abrogare parzialmente l’articolo 579 del Codice penale che impedisce l’introduzione dell’Eutanasia legale in Italia. Questo al fine di consentire a chi non ha più speranze di vita, e la cui esistenza in vita dipende esclusivamente dalle tecnologie, di scegliere di porre fine al proprio calvario.
L’obiettivo è consentire in Italia l’eutanasia attiva nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico e di punirla se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni.
“Il caso di DJ Fabo – dice il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro – ha dimostrato che non si può più attendere una decisione sul fine vita che ribadisca la necessità di una libera scelta sulla propria esistenza. La tecnica medica e assistenziale si è evoluta tanto da prolungare la vita per molti anni. Proprio per questo è irrinunciabile introdurre il principio del primato della volontà della persona, il diritto di tutti e tutte a morire con dignità”.
Dal primo luglio prossimo attivisti e parlamentari del Movimento 5 Stelle saranno nelle piazze per raccogliere le firme sul quesito referendario e per permettere così agli elettori di potersi esprimere su di un referendum che consenta agli italiani di decidere come concludere con dignità la propria esistenza.