Il pittore e scultore siciliano, artista neo-umanista e capofila del Transrealismo in Italia, come in altre opere del passato, compendiate nella sua affascinante raccolta artistica “I Luoghi del Corpo viaggio nelle patologie della creatività”, in un momento di emergenza planetaria per il Virus di struttura sferoidale “Coronavirus”, ritorna a rappresentare opere che stimolano a considerare l’arte non solo come attività dal punto di vista estetico e di armonia ma anche come uno strumento utile per sollecitare una cooperazione tra attività artistica creativa e scienza come ci ha tramandato Leonardo Da Vinci.
Infatti, il genio Da Vinci si interessò anche di scienze e di studi anatomici con lo studio dettagliato di dissezioni del corpo umano ritenendo verosimilmente che tra anima e corpo vi fosse una specie di intreccio fino ad arrivare alla fonte dello spirito e al senso della vita stessa.
L’artista nisseno Guadagnuolo, trapiantato a Roma da molto tempo, in una breve nota descrittiva del “CORONAVIRUS” per la sua installazione artistica scrive < l’opera è una scultura, un cranio coronato di particolari forme a punta che circondano le particelle virali. Così anche, i virus, i batteri possono diventare forme d’arte >. Da questa evidenziazione emerge che l’artista e Maestro Guadagnuolo lancia un messaggio neo-umanista che si sostanzia nelle parole: “Uniamoci in una sfida per scoprire al più presto un vaccino per combattere il Coronavirus”.
Dal suo pensiero, infatti, emerge, non trascurando alcuni principi dell’umanesimo del filosofo neotomista francese Maritain, che l’uomo deve affrontare la conoscenza completa di se stesso che avviene attraverso una consapevolezza che può ottenere sotto l’aspetto umano.
Concludendo, si può dire che il suo impegno artistico è anche focalizzato in particolar modo sullo studio e l’effetto che l’arte può avere nel momento in cui si relaziona con vis creativa e aspetti che ricadono su alcune discipline della scienza: qui, infatti, Guadagnuolo riproduce la sua scultura che offre, per la prima volta nel mondo dell’arte contemporanea degli spunti di riflessione, in alcune immagini che sono un “unicum” una vera “fotografia” di batteri che sotto forma d’arte, danno l’idea del virus in argomento.
Calogero Rotondo