E’ di tre feriti lievi il bilancio dell’incidente avvenuto domenica pomeriggio a Capodarso, al km 4 +600 della SS 626. Un frontale tra una Ford Focus con a bordo due persone e una Toyota Corolla Verso con a bordo una famiglia di quattro persone. Uno dei feriti a bordo della Ford Focus è stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale S. Elia, mentre il padre e la figlia piccola a bordo della Toyota sono stati trasportati all’Ospedale di Enna. Sul posto per i rilievi è intervenuta la Polizia Stradale e gli uomini della sezione volanti.
E’ stata ritrovata senza vita, riversa sul pavimento della cucina del suo appartamento in Corso Umberto, una 83 enne originaria di Resuttano. A scoprire il cadavere sabato mattina i poliziotti allertati da una vicina di casa dell’anziana che da circa una settimana non aveva più notizie della donna. Sul posto è intervenuta anche la polizia scientifica e il medico legale, quest’ultimo ha accertato che la donna sarebbe deceduta per cause naturali.
Un parcheggio conteso nel centro storico della città è stata la causa scatenate di un litigio tra due vicini di casa. Screzi che andavano avanti da una settimana e culminati venerdì pomeriggio, quando uno dei due ha chiesto l’intervento della Polizia riferendo di essere stato minacciato dal suo vicino con una pistola.
L’uomo, secondo quanto riferito agli agenti, uscito da casa notava l’auto del suo vicino che gli impediva di uscire dal parcheggio motivo per il quale decideva di recarsi da quest’ultimo per chiedergli di spostarla, ma l’uomo dopo averlo spinto è entrato nella propria abitazione ed è uscito con una pistola in pugno, minacciandolo. A seguito di una perquisizione domiciliare infatti gli agenti hanno trovato nascosta in un cassetto di un armadio del soggiorno una pistola Beretta modello 92FS, caricata con sette colpi e una scatola con altre quaranta cartucce. La pistola, così come le cartucce, identica in tutto e per tutto a una vera, era, però un giocattolo privo del prescritto tappo rosso, che era stato rimosso. Motivo per il quale l’uomo, un 54 enne pregiudicato, è stato denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica del Tribunale per il reato di minacce aggravate.
Sempre venerdì pomeriggio la polizia è intervenuta in via Lo Piano per la segnalazione di un furto in un’abitazione. Sul posto i poliziotti hanno infatti trovato la porta aperta, i pioli per il fissaggio dei lucchetti di chiusura forzati e le stanze dell’appartamento a soqquadro. I ladri approfittando dell’assenza della proprietaria dell’immobile, una 64 enne, al momento fuori città hanno deciso di mettere a segno il colpo portando via un frigorifero, due divani, una lavatrice, un televisore, uno stereo e altri suppellettili, così come accertato da una parente della donna.
I poliziotti sono riusciti subito risaliti a un uomo di 45 anni denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato di furto in abitazione. Proseguono intanto le indagini da parte della Squadra Mobile per risalire a eventuali complici dell’uomo e recuperare i beni rubati nell’abitazione.
A Gela invece i poliziotti del locale Commissariato hanno tratto in arresto il 68 enne Filippo Sciascia in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Gela. L’uomo già ai domiciliari dovrà proseguire a scontare la pena sino al 22 maggio del 2018 in carcere poiché condannato per i reati di concorso in estorsione e associazione mafiosa, reati commessi dal 1994 al 2000 a Gela e in altri comuni della provincia di Caltanissetta. Cinque le persone denunciate dalla Polizia di Gela: un 40 enne per comportamenti persecutori nei confronti della sua ex compagna, nonostante l’applicazione della misura cautelare che disponeva che non si avvicinasse alla donna oltre al divieto di comunicare con lei con qualsiasi mezzo; un 35 enne per aver gestito abusivamente una casa famiglia; un 80 enne per l’ipotesi di reato di fuga a seguito di incidente con danni a persone; un 36 enne per il porto ingiustificato di arme improprie e un 66 enne, amministratore di una società, per aver svolto attività di casa di riposo per anziani senza le previste condizioni di legge.