I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, nell’ambito del progetto di promozione della cultura della legalità, hanno incontrato gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Salvatore Quasimodo” e della scuola “Giovanni XXIII” per parlare dei rischi legati al bullismo e al cyber bullismo. Prendendo in esame alcuni comportamenti devianti talvolta rilevabili tra ragazzi e adolescenti, l’incontro ha permesso di discutere sui motivi che innescano gli atteggiamenti antisociali, attuati anche mediante l’utilizzo della rete, valutando con loro le relative conseguenze. Inoltre, sono state fornite ai ragazzi alcune indicazioni per il corretto uso dei cellulari e di internet, al fine di adoperare quelle accortezze fondamentali per prevenire il verificarsi di tali fenomeni. A tal riguardo i Carabinieri hanno sottolineato l’importanza del dialogo tra gli studenti e le varie figure istituzionali (genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e forze dell’ordine) e di come eventuali situazioni di disagio relative a casi di bullismo e cyber bullismo debbano essere immediatamente segnalate per potere essere gestite nel migliore dei modi. La conferenza, conclusasi con l’intervento e i ringraziamenti della preside dell’istituto, ha riscosso un notevole interesse negli alunni che hanno rivolto domande e raccontato esperienze personali.
Nella mattina del 2 maggio, inoltre, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, insieme ai militari della Stazione di Niscemi, hanno incontrato gli studenti dell’istituto d’istruzione secondaria superiore “Leonardo da Vinci” di Niscemi, per discutere sulle insidie del web e su come prevenirle. La conferenza, che ha visto la partecipazione di esperti in vari settori come il dott. Franco Lauria, psichiatra, e la dott.ssa Concetta DI PIETRO, avvocato e docente di diritto, oltre che l’intervento del preside e di diversi docenti, ha toccato più temi. Particolare attenzione è stata posta sul disagio psicologico che un uso continuato ed imprudente dei cellulari può provocare e su quali siano invece gli aspetti da valorizzare per prevenire tale conseguenza: cura delle relazioni sociali in primis, con riguardo al dialogo in ambito familiare (figli – genitori), scolastico (studenti – docenti) e tra coetanei, ma anche passione per lo sport e curiosità verso lo studio.