Guardia di Finanza. Sequestrati beni mobili ed immobili per oltre 700.000 euro

AGRIGENTO – Il nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Agrigento
ha recentemente eseguito, nei confronti Gagliano Antonino di
Siculiana (classe 1967), un decreto di sequestro riferito a beni
immobili e mobili per un controvalore di circa 710.000 euro .
Il provvedimento cautelare preventivo, disposto nell’ambito di un
procedimento in materia di misure di prevenzione antimafia, è stato
emesso nello scorso mese di ottobre nei confronti del Gagliano
Antonino dal tribunale di Agrigento – sez. Ii penale, a firma del dr.
Giuseppe Miceli, su proposta avanzata dalla direzione distrettuale
antimafia della Procura della Repubblica di Palermo .
Il sequestro, del valore complessivo di circa 710.000 euro, ha
riguardato due ditte individuali di Siculiana intestate ai figli del
Gagliano, un cementifcio anch’esso a Siculiana intestato alla moglie,
appezzamenti di terreno situati a Siculiana e Realmonte (su uno di
essi insisteva altresì un fabbricato rurale) ed i saldi attivi dei
rapporti bancari intestati o riconducibili al nucleo familiare del
Gagliano .
In particolare, il valore delle tre imprese e relativi beni
strumentali ammonta a circa 410.000 euro, quello dei terreni a circa
250.000 e quello dei conti correnti a circa 50.000 euro .
– 2° foglio –
le Fiamme Gialle sono pervenute a tali risultati a seguito di
accertamenti patrimoniali delegati dalla Procura Distrettuale di
Palermo, afferenti sia il Gagliano Antonino che il relativo nucleo
familiare (moglie e due figli) .
L’analitica e certosina ricostruzione dei flussi finanziari operata dai
militari del nucleo di Polizia Tributaria della città dei templi ha
consentito di rilevare, nell’arco temporale 2005 – 2013, un evidente
sproporzione tra il valore dei beni acquistati rispetto alla capacità
reddituale del nucleo familiare del Gagliano .
L’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale conferma la
pericolosità sociale del Gagliano, già emersa a seguito
dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nei suoi
confronti nel novembre 2015 per fatti di estorsione aggravata dal
fine di agevolare “cosa nostra” .
Le unità immobiliari confiscate sono state affidate ad un
amministratore giudiziario già nominato dallo stesso tribunale di
Agrigento all’atto dell’emissione della misura cautelare.
Il tribunale ha altresì fissato, per il 14 dicembre p.V., l’udienza per la
discussione della proposta di applicazione, nei confronti del
Gagliano, della misura di prevenzione personale e della confisca dei
beni oggetto dell’odierno sequestro

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