Ferrandelli: “Governo regionale nuoce gravemente alla salute dei siciliani”

“Il Ministero valuti l’ipotesi di commissariare la sanità in Sicilia perché il governo regionale nuoce gravemente alla salute dei siciliani”. Lo dice Fabrizio Ferrandelli, ex deputato regionale del Pd all’Ars e leader del Movimento dei Coraggiosi, a proposito dell’ennesima iniziativa del gruppo Pd all’Ars sulla Sanità, intitolata “Difendiamo la Salute”, che si terrà domani a Palermo.
“Sono solo chiacchiere – aggiunge – qui a difendere la salute dei pazienti non ci pensa più nessuno. Si fanno i convegni elettorali, raccontano di un sistema sanitario tipo Grey’s Anatomy e nascondono furbescamente inefficienze, sprechi e disfunzioni che mettono a rischio la salute dei pazienti e non offrono certezze agli operatori della sanità”.
“Quattro esempi lampanti:  non c’è ancora un piano della rete ospedaliera e quindi nessuna predisposizione delle dotazioni organiche, né riqualificazione e rifunzionalizzazione del sistema. Quindi, altro che concorsi! In secondo luogo, non c’è più traccia di un sistema centralizzato e unitario di polizze assicurative per tutte le aziende sanitarie siciliane contro i rischi derivanti dall’attività dell’area medico-sanitaria, già previsto dal Programma Operativo per la prosecuzione del Piano di rientro, e si assiste a costi economici insopportabili: le aziende sanitarie non assicurate, infatti, per le cause di risarcimento danni si rivolgono agli uffici legali pagando consulenze milionarie, un sistema su cui anche la Corte dei Conti indaga. In terzo luogo, la mancata attivazione della centrale unica di committenza, prevista dalla legge nazionale, per gli acquisti di forniture e servizi che lascia discrezionalità e determina sprechi. Per ultimo, il rischio paventato dai sindacati della privatizzazione della gestione delle ambulanze, ad oggi in capo alla Seus, società pubblica della Regione creata nel 2009 proprio per le clamorose disfunzioni verificatesi quando la gestione era privata”.
“Insomma – conclude Ferrandelli – cittadini e medici non assicurati, sprechi che contraddicono i programmi operativi, ospedali senza un piano di riqualificazione, a partire dai Pronto Soccorsi, e un servizio di emergenza-urgenza, quello del 118, a rischio privatizzazione. Basta questo, per comprendere che i livelli di assistenza in Sicilia non vengono erogati correttamente, che i soldi sono spesi male e che tutto ciò ha refluenze sulla sicurezza dei pazienti e sulla qualità del servizio sanitario. Per questo credo che l’unico modo per difendere la salute dei siciliani sia quello di commissariare la Sanità in Sicilia. E il Ministero deve valutare questa ipotesi con grande attenzione”. L’ASP di Caltanissetta ha bisogno di maggiore attenzione, la mancata erogazione di 5 milioni di euro inginocchia reparti e quindi servizi. I Sindaci non possono essere lasciati soli da una politica che finge di non avere responsabilità.

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