Gestiva cava abusiva: maxi-sequestro e denuncia dei Carabinieri

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, al termine di mirata attività investigativa hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di un’intera area di cava, di altra area adiacente, sottoposta a vincoli paesaggistici, utilizzata abusivamente a fini estrattivi, e tutto il complesso di impianti e mezzi da cantiere di una ditta di movimento terra.

L’indagine dei militari dell’Arma era iniziata a fine settembre di quest’anno, durante il controllo del territorio nelle contrade Piano Corallo e Feudo Nobile dell’Agro di Gela, dove erano stati notati diversi camion per movimento terra operare in aree sottoposte a vincoli paesaggistici dalle quali portavano via enormi quantitativi di arenaria ed altri materiali inerti da cava. Le circostanze che ha fatto maggiormente insospettire gli operanti sono stati gli orari assolutamente inusuali- alba o poco dopo- nonché le giornate- domenica principalmente- nelle quali avvenivano questi trasporti. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, quindi, svolgevano diversi servizi di osservazione e pedinamento nei confronti dei camion che provenivano dall’area sospetta, appurando che tutti gli inerti prelevati dalle aree vincolate venivano lavorati nell’impianto e con i mezzi di proprietà della ditta gelese di movimento terra,  in area autorizzata dalle autorità.

L’attività dell’Arma è stata coadiuvata dall’intervento degli ispettori del Distretto Minerario di Caltanissetta, che nelle fasi prodromiche di accertamento al primo accesso congiunto con i militari dell’Arma, avevano già provveduto a comminare sanzioni amministrative per circa 20.000,00 Euro ordinando la sospensione in via amministrativa di tutte le licenze estrattive della società.

I militari dell’Arma hanno rassegnato le risultanze investigative alla Procura della Repubblica di Gela, che, contestando i reati di: deturpamento di area sottoposta a vincolo paesaggistico, nonché di opere eseguite in assenza di autorizzazione paesaggistica ed in assenza di denuncia all’autorità ed adempimenti previsti dalla Legge, ha rassegnato al Giudice la richiesta di sequestro preventivo. Il G.I.P. di Gela riconoscendo la sussistenza dei fatti in contestazione, attesa la completezza e puntualità delle indagini svolte, l’effettivo pericolo di reiterazione del reato nonché di occultamento delle fonti di prova, ha ordinato il sequestro.

I Carabinieri hanno, quindi, dato esito all’operazione sottoponendo a vincolo:

Ø  l’intera area di cava autorizzata che si estende per diversi ettari;

Ø  l’intero impianto di riduzione e lavorazione degli inerti situato nella Contrada Catarrosone;

Ø  nr.1 (uno) autocarro;

Ø  nr. 2 (due) escavatori cingolati ed una pala gommata.

Il titolare dell’attività estrattiva della cava e della società, un gelese di 57 anni, è stato deferito a piede libero e risponderà dei reati contestati.

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