Furto al Comune di Palermo, spariti 20 anni di verbali di una commissione

La memoria della quarta commissione consiliare del Comune di Palermo non esiste più. I voluminosi faldoni che ne testimoniavano l’attività degli ultimi vent’anni sono spariti nel nulla, sottratti da ignoti dai locali decentrati del Comune in via Ugo Foscolo. Esplode la rabbia del Movimento 5 stelle all’Ars, che appena un paio di mesi prima del furto aveva fatto richiesta dei verbali per scoprire un’eventuale caso di gettonopoli, come è già successo in tantissimi Comuni dell’isola, dove le commissioni, convocate a ripetizione anche per argomenti tutt’altro che importanti, erano diventate una sorta di bancomat per gonfiare i portafogli dei consiglieri.

Deputati e collaboratori cinquestelle, pertanto, dovranno rinunciare a spulciare le carte della quarta commissione, visto che non esiste nemmeno una copia digitale dei documenti, che per legge, invece, avrebbero già dovuto essere resi pubblici.

E’ quantomeno singolare – commenta il deputato a sala d’Ercole Giorgio Ciaccio, che sta seguendo da vicino la vicenda – che documenti senza nessun apparente valore o interesse spariscano di punto in bianco. Ancora più singolare è il fatto che tale sparizione sia arrivata a ridosso della nostra richiesta di accesso agli atti. Sinceramente ci riesce molto difficile non pensare che qualcuno potrebbe aver avuto interesse che quelle carte non raccontassero nulla”.

Il fatto – secondo quanto raccontato al Movimento dal presidente e da un componente dalla quarta commissione- è stato denunciato alle forze dell’ordine. Ma il Movimento 5 stelle pretende chiarezza dal sindaco.

Il minimo che può fare Orlando – dice Ciaccio- è avviare una inchiesta interna per capire come sono andate le cose e per spiegare perché della documentazione non esiste nessuna copia, contrariamente a quanto previsto dalle normative vigenti. Il sindaco si attivi pure per accelerare la consegna ai nostri uffici della documentazione da parte dei presidenti delle altre commissioni. Non tutte, infatti, hanno ottemperato alla richiesta”.

Le ricerche del Movimento 5 stelle hanno scoperchiato un uso distorto delle commissioni in vari Comuni dell’isola. Il caso più clamoroso, forse ,ad Acireale, dove le commissioni venivano convocate per motivi non certo inderogabili. Un esempio? Le sedute itineranti per seguire le sfilate dei carri allegorici di Carnevale.

 

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