Fratelli D’Italia incontra i residenti dell’ex caserma di Santa Barbara

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Una delegazione di Fratelli D’Italia, composta da Gianfranco Fuschi, Carmen Castronovo e Michele Ginevra, ha incontrato stamane i residenti presso  l’ex   caserma dei Carabinieri  a S. Barbara. Questi cittadini Nisseni, in possesso di regolari documenti, con i quali il Comune di Caltanissetta, in cambio della cessione dell’area del loro palazzo di via Redentore crollato e con la prospettiva da parte dell’Istituto Case Popolari di un rifacimento dello stesso, a loro spese hanno reso agibile e vivibile lo stabile in questi anni. Adesso, repentinamente, con discorsi nebulosi e poco chiari, si intima agli stessi di lasciare (ufficialmente per un anno, ma neanche questo è certo), gli appartamenti per PRESUNTI lavori da effettuare da parte dell’IACP. Dal sopralluogo non si evince che tipo di lavori dovrebbero fare, nè gli stessi cittadini sono stati resi edotti da parte dell’Amministrazione , della tipologia degli stessi. NON SI CAPISCE PERCHE’, IN OGNI CASO, SE LAVORI DA FARE CI SONO, NON VENGANO FATTI SENZA ALLONTANARE I RESIDENTI.

I cittadini rischiano di aver ceduto l’area di loro proprietà al Comune e all’IACP, di aver speso tanto denaro per  rendere vivibile l’ex caserma e sostanzialmente fuori di casa. La soluzione di uscire dall’ex caserma e di avere , per un anno, un contributo per l’affitto attraverso la Caritas non convince. A questo punto non essendo chiari i motivi per cui dopo aver preso un impegno , Comune e IACP non intendono mantenere gli impegni presi NESSUNO PENSI DI FAR USCIRE le FAMIGLIE DA CASA. I cittadini non intendono farsi pendere in giro e se, entro 3 giorni, non ci saranno risposte convincenti, inizierà un presidio davanti l’ex Caserma e una serie di iniziative di protesta nei confronti di Comune e IACP. Fratelli D’Italia, invitano la città a manifestare la solidarietà nei confronti di queste famiglie; ciascuna famiglia potrebbe trovarsi nelle stesse condizioni. Non permetteremo nessun abuso nei loro confronti.

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