Festa della Madonna della Palestina

CALTANISSETTA – Il prossimo 25 ottobre 2015 sarà festeggiata a Caltanissetta, per la seconda volta (si era già verificato nell’ottobre del 2008) la ricorrenza di Maria Santissima della Palestina Patrona dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Convergeranno nella nostra Città Cavalieri e Dame di tutta la Sicilia e parteciperanno, pertanto, il Luogotenente per la Sicilia, Cav. Gr. Cr. prof. Giovani Russo con i rappresentanti della Luogotenenza, i Presidi delle Sezioni di Palermo, Catania, Messina, Siracusa, e i Delegati di Agrigento, Caltagirone, Mazara del Vallo, Patti, Ragusa, Trapani, Piazza Armerina.
Il coteo muoverà dalla Biblioteca Scarabelli alle ore 11.15 per partecipare alla solenne funzione che sarà celebrata alle ore 12,00 in Cattedrale da S.E. Mons. Mario Russotto, Vescovo della Diocesi e Priore della Delegazione di Caltanissetta.
L’Ordine Equestre del S.Sepolcro di Gerusalemme, il più antico degli Ordini Cavallereschi, risale all’anno 1099, allorquando, subito dopo la prima crociata e la riconquista della Città Santa, il Patriarca Latino di Gerusalemme affidò ad un gruppo di Fratres la cura del S.Sepolcro.
Per tale ragione ai Fratres si unì, in seguito, un gruppo di Cavalieri cui venne affidato il compito di difendere, ove necessario, anche con le armi il Sepolcro di Cristo.
L’Ordine è, dunque, una istituzione, che, sin dalla sua remotissima origine, è legato alla Chiesa di Roma per speciali benemerenze in difesa dei Luoghi Santi e della Fede, e che, cessato il tempo della difesa in armi, ha cambiato fisionomia e, pur rimanendo fedele ai tradizionali valori morali e cavallereschi, opera, con impegno, in molteplici settori sociali, culturali ed assistenziali, attraverso attività di grande rilievo, ispi¬rate sempre a principi di fede, di giustizia e di pro¬fonda solidarietà cristiana.
Oggi è una istituzione di laici e religiosi, dotata di personalità giuridica di diritto canonico e, dal 1996, è anche persona giuridica vaticana; è emanazione della Santa Sede ma è riconosciuto anche dallo Stato Italiano che ne autorizza l’uso delle insegne.
In atto solo L’Ordine del S.Sepolcro e il Sovrano Militare Ordine di Malta godono di tali caratteristiche e sono riconosciuti dallo Stato Italiano per legge, a differenza di altri Ordini cavallereschi che sono riconosciuti per Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’Ordine è governato dal Gran Magistero, con sede in Roma, posto sotto la protezione del Sommo Pontefice che ne nomina il Gran Maestro (un Cardinale), ed il Gran Priore (il Patriarca Latino di Gerusalemme).
E’ un Ordine mendicante, che non ha alcuna proprietà al di fuori di Palazzo Della Rovere, in Roma, Sede del Gran Magistero, e che si sostenta esclusivamente con i contributi dei propri membri.
Oggi l’Ordine conta in tutto il mondo su 50 Luogotenenze o Delega¬zioni Magistrali, a loro volta generalmente divise in sezioni; i Cavalieri e le Dame sono circa 18.000.
In sintonia con la Custodia Francescana, l’Ordine con¬tribuisce essenzialmente alle spese del Patriarcato Latino di Gerusalemme, al mantenimento delle 41 scuole parrocchiali di detto Patriarcato, frequentate da oltre 15.100 scolari d’ambo i sessi, sia cristiani (Latini, Cattolici di rito orientale, Ortodossi e Protestanti) che musulmani, ed aiuta il Seminario patriarcale, che conta 80 Seminaristi del Clero diocesano, numerosi Ospe¬dali e Dispensari di Terra Santa ed altre Istituzioni caritative di carattere assistenziale.
Per come espressamente precisato nel vigente Statuto, a questa “associazione di fedeli stabilita in base al diritto canonico” è stato affidato dal santo Padre la speciale missione di operare per la preservazione della Fede in Terra Santa; a tal fine l’ordine rivolge tutte le sue attività al sostegno spirituale, culturale e ma¬teriale dei Cristiani di Terra Santa, in sintonia con la Custodia Francescana.
Si deve perciò tenere presente che l’Ordine con¬tribuisce essenzialmente al mantenimento delle 41 scuole parrocchiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme, frequentate da oltre 15.100 scolari d’ambo i sessi, sia cristiani (Latini, Cattolici di rito orientale, Ortodossi e Protestanti) che musulmani. Cosi pure aiuta il Seminario patriarcale, che conta 80 Seminaristi del Clero diocesano, numerosi Ospedali e Dispensari di Terra Santa ed altre Istituzioni caritative di carattere assistenziale. Dal 1974 al 1990, grazie all’aiuto dell’Ordine, sono sorte nuove Chiese e Cappelle a: Zabadeh, Bir Zeit, Safout, Jaffa di Nazareth, Jenin, Burqin, Gaza, Tilaa-el-Ali, Marj-el-Hamam, Ermenine, Fouhais-Centro, Main, Rabba e Gifnah. Nuove resi¬denze per le Suore del Rosario a: Jaffa di Nazareth, Rafidia, Ajloun, Rameh, Jenin, Gifnah, Taybeh, Gaza, Ermenine, Salt, Fouhais-Centro, Naour, Madaba, Khirbeh. Ed ancora nuove residenze del Parroco a: Rameh, Zabadeh, Nablus, Gifnah, Swifieh, Rousaifa, Ermenine, Fouhais-Alali, la Casa di riposo del Clero a Betania e l’Ospizio per gli anziani a Nablus.
Nel settore dell’insegnamento prenderanno il via numerose iniziative a partire dagli asili infantili a Jaffa di Nazareth, Zerka-Nord, Naour, Madaba, Ramallah, Beit-Jala, Gaza, Tilaa-el-Ali, Marj-el-Hamam, Hashinù, Marqa, Ermenine, Karak, Rabba.
E poi le scuole: tra queste il restauro di quella di Rafidia; il nuovo Istituto Scolastico per ragazze di Bir Zeit, la magnifi¬ca scuola parrocchiale di Taybeth; il nuovo annesso alla scuola parrocchiale di Beit Sahour; ed ancora, la bellissima scuola di Ashrafieh (Amman) e l’altra veramente imponente di Hashimi; e altre nuove scuole sorte a Hosson, Ajloun, Anjara, Fouhais Centro e Karak.
Restauro e ampliamento delle scuole di: Safout, Rousaifa, Rameh, Jaffa di Nazareth, Gifnah, Beit Jala, Gaza, Mafraq, Khirbeh, Marka, Salt, Fouhais-Alali, Semakieh e Karak per giungere poi ai contributi finanziari all’Università di Betlemme, fondata nel 1973.
Nel settore sociale vanno menzionate le spaziosissime sale parrocchiali di Shefa Amr, di Ramallah, i Beit Sahour e le più piccole di: Ader, Rafidia, Gifnah, Amman Jebel, Tilaa-el-Mi, Karak, Burqin, Marqa, Bir Zeit, Zabadeh.
I grandiosi Centri sociali di Zerka-Sud e Zerka-Nord e le Sale parocchiali di Cristo Re ad Amman ed a Madaba.
Sono da menzionare anche i Centri professionali di: Tybeh, Zerka-Nord, Ader, Salt, Hosson, Madaba e Arak ed i Centri per i giovani di: Deir Rafat, Khirbeh e Fouhais-Alali.
Da non dimenticare i Dispensari di Tiybeh e di Zerka-Sud; la Casa del Pellegrino a Tybeh; i locali concessi in affitto a Ramallah; lavori di restauro al Patriarcato Latino di Gerusalemme, aIla Co-Cattedrale di Gerusalemme e al Seminario di Beit Jala; l’acquisto di terreni per futuri Centri parrocchiali a: Zerka-Nord, Amman-Yaoude e Umm¬-Zweitineh.
Le borse di studio al Seminario di Beit Jala e alla scuola tecnica dei Salesiani a Betlemme; libri,articoli di vestiario e medicinali per i Dispensari: aiuti finanziari per l’acquisto o il restauro delle case di palestinesi cristiani.
La bellissima costruzione del nuovo Episcopio di Amman,
La Sicilia è sede di Luogotenenza, articolata nelle Sezioni di Palermo, da cui dipendono le Delegazioni di Agrigento, Caltanissetta, Trapani; Catania, da cui dipendono le Delegazioni di Siracusa, Ragusa e Piazza Armerina; Messina da cui dipende la Delegazione di Patti.
La Delegazione di Caltanissetta, con giurisdizione provinciale, è composta da 26 tra Cavalieri, tra cui tre sacerdoti, e Dame, ed ha, in atto, sede presso la Cattedrale di Caltanissetta; la carica di Delegato è ricoperta dall’ing. Giuseppe Canalella e quella di Priore della Delegazione da S.E. Mons. Mario Russotto, Vescovo della Diocesi.
I Cavalieri e Dame partecipano a diverse funzioni e manifestazioni religiose, tra cui la processione di San Michele, quella del Corpus Domini, alla funzione in Coena Domini del Giovedì Santo e anche alla processione della VARE e del Cristo Nero.
L’ammissione nell’Ordine è un atto personale di apostolato missionario: nessuno è costretto ad entrarvi, ma, quando ci si è decisi ad entrare, sarebbe tradire l’onore cristiano e la stessa lealtà, il restare un membro inattivo ed inefficace.
E’ significativo l’emblema gerosolimitano, “La Croce di Goffredo di Buglione”, certamente l’emblema cavalleresco più antico, e che, per la sua ricchezza simbolica, merita di essere descritto.
Al centro campeggia la croce di Goffredo, formata in realtà da cinque croci, cinque come le piaghe dì Cristo, una grande centrale e quattro piccole inserite nei quarti delimitati dai quattro bracci. Colore: il rosso sangue della crocifissione contornato dall’oro radioso della resurrezione. lì motto, in un latino medievale popolare, è quello della crociata: “Deus lo vult”. A lato due angeli, l’uno con il bastone del viandante e l’altro con la lancia dei crociato. Entrambi hanno sul petto la “conchiglia dei pellegrino”, simbolo secolare del viaggiatore. Sormonta lo scudo un trofeo di guerra, un elmo da cavaliere, lì posto a ricordare la natura militare dell’Ordine, ma ornato da una corona di spine, per non dimenticare le sue precipue finalità religiose.
La corona di spine, del resto, è un elemento ricorrente nella mistica intransigente di Goffredo di Buglione , che rifiuta il regno di Gerusalemme affermando “Non posso accettare una corona di re nella città dove il Re dei re fù coronato di spine.”
Oggi ai Cavalieri del S.Sepolcro è affidata della Tomba di Torquato Tasso nel Monastero di S.Onofrio a Roma.

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