Favara. Crollo al Carmine, chieste 5 condanne

FAVARA – Per il pubblico Ministero Santo Fornasier il crollo che il 23 gennaio del 2010 costò la vita alle sorelline Chiara e Marianna Bellavia di 3 e 14 anni, rimaste uccise sotto le macerie  della loro abitazione di via del Carmine, nel centro storico di Favara, poteva essere scongiurato. Al termine della requisitoria, il magistrato che rappresenta l’accusa  ha chiesto 5 condanne e cinque assoluzioni. L’accusa, per tutti, è di disastro  e omicidio colposi. La pena più alta – 5 anni di reclusione- è stata chiesta per Antonio Noto, proprietario di fatto dell’immobile. Nei confronti di Rosalia Presti, parente di Noto, e alla quale era intestata la palazzina e la cui posizione è stata definita “sul filo della non responsabilità”, è stata chiesta la condanna a due anni e 6 mesi. “Ha comunque avuto un ruolo nella vicenda”, ha aggiunto il pm. 2 anni di reclusione sono stati chiesti per l’ex Sindaco Carmelo Vetro, in carica nel 2001, quando avvenne il crollo . Assoluzione per un altro ex Sindaco, Lorenzo Airò, e per quattro tecnici del Comune: Francesco Criscenzo, Pasquale Amato(attuale Sindaco di Palma di Montechiaro) e Alberto Avenia. Tre anni di reclusione chiesti per gli ex dirigenti dell’Ufficio tecnico Giacomo Sorce e Sebastiano Dispenza; quattro anni per il geometra Antonio Grova, dipendente dell’Utc. Il collegio dei giudici presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni ha poi rinviato tutto al 13 ottobre.

 

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