Il sistema Bancario, ancora una volta, non agevola le imprese Italiane. Purtroppo, diversamente da quello che ci si aspettava, la sospensione dei mutui delle imprese non sarà concessa automaticamente alle imprese, ma solo a seguito di istruttoria bancaria.
Il Nuovo Accordo per il Credito 2015 tra ABI e associazioni imprenditoriali prevede una moratoria per un massimo di 12 mesi destinata però solamente ad imprese “in bonis”.
La moratoria diventerà operativa solo se l’Autorità di Vigilanza bancaria europea darà il via libera.
Le banche si impegnano a non ridurre i fidi delle aziende che accederanno alla moratoria.
La formalizzazione dell’accordo per la moratoria dei mutui, tanto attesa dal mondo imprenditoriale, porta brutte sorprese.
Anzitutto, il periodo di sospensione dei finanziamenti, previsto dalla legge dal 2015 al 2017, in realtà è stato ridotto a 12 mesi all’interno dell’accordo.
La seconda è il fatto che l’accordo prevede esplicitamente che le operazioni saranno impostate su base individuale dalle banche senza alcuna forma di automatismo nella concessione del credito o della realizzazione dell’intervento.
Questo significa che le banche potranno respingere le richieste di sospensione dei mutui a proprio piacimento.
Inoltre, non tutte le imprese potranno richiedere la sospensione ma solamente le imprese cosiddette in bonis, che non hanno quindi sofferenze da oltre 90 giorni.
Tale situazione, comprometterà di sicuro l’accesso al credito e la possibilità di riprendersi economicamente, potendo richiedere il blocco del mutuo per le imprese in crisi ed in difficoltà economica.
Molti imprenditori quindi saranno costretti a chiudere, aumentando così il numero dei disoccupati.
Eppure, le Banche riceveranno dalla B.C.E. un sacco di milioni di euro, che come prevedevamo, di sicuro, andranno ad ingrassare le casse degli Istituti di CREDITO E DI CHI I SODI LI HA GIA’
