PORTO EMPEDOCLE – Secondo la Corte dei Conti di Sicilia, che ha pronunciato sentenza assolutoria il 7 ottobre del 2018, il già sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, il già dirigente del settore finanze del Comune empedoclino, Salvatore Alesci, e il già segretario del Municipio di via Roma, Pietro Rizzo, non avrebbero truccato i bilanci del 2013 e del 2014, imputando poste di bilancio non correttamente, per circa 3 milioni di euro, al fine di nascondere la violazione del patto di stabilità. I giudici contabili non sono intervenuti nel merito dei precedenti anni 2011 e 2012 allorchè ricorre la prescrizione. Invece, secondo la Procura della Repubblica di Agrigento gli amministratori e i tecnici contabili sarebbero responsabili penalmente di avere con artifizi contabili occultato lo sforamento del patto di stabilità tra il 2011 e il 2014. Infatti, la pubblico ministero, Chiara Bisso, ha chiesto il rinvio a giudizio di Firetto, di Alesci e dei componenti dei collegi dei revisori dei conti, Carmelo Presti, Francesco Coppa, Ezio Veneziano, Rosetta Prato ed Enrico Fiannaca, in carica durante il periodo di contestazione dell’ipotesi di reato, ovvero false attestazioni sul patto di stabilità del Comune di Porto Empedocle. E’ stato escluso dalla richiesta di rinvio a giudizio il revisore dei conti Ennio Saeva.