Questo il commento del procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo : “Hanno approfittato del bisogno di lavoro. Spesso è il bisogno ad impedire ai dipendenti di denunciare il datore di lavoro che gli decurta lo stipendio di un terzo. La grave crisi economica, che contraddistingue questo periodo storico, può costringere chi ha un lavoro a tenerselo stretto, e persino a sottostare ad una simile situazione. Senza la nostra attività investigativa una simile situazione non sarebbe stata scoperta”. Fonzo si domanda:” Ma chi controlla le varie associazioni e cooperative che gestiscono un fiume di denaro pubblico?”. La loro attività esiste perché confluiscono nelle loro casse consistenti somme, – ribadisce Fonzo – frutto di contributi pubblici. E chi controlla come vengono gestiti questi fondi?. Dobbiamo aspettare che ci sia un’inchiesta per scoprire che sono stati sottratti fondi per 550 mila euro e che sono stati estorti ai dipendenti 210 mila euro oppure che il dominus quasi occulto delle cooperative aveva acquisito immobili e somme di denaro?. E’ evidente che i controlli amministrativi, da parte degli stessi enti che erogano consistenti finanziamenti, non funzionano. Ci sono in ballo tanti soldi, anche la macchina amministrativa deve fare la sua parte. Non si può aspettare sempre che ci sia un’inchiesta ad accertarlo “, conclude Fonzo.