Due arresti e due denunciati a Gela

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

C. G., gelese classe 1976, è stato tratto in arresto in esecuzione dell’Ordine di esecuzione per Espiazione di pena Detentiva in Regime di Detenzione Domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Gela, poichè ritenuto colpevole del reato art. 648 bis (riciclaggio) commesso in Gela in data 17.10.2006 e 31.01.2007, per cui dovrà espiare la reclusione di anni 1, mesi 8 e giorni 12 in regime domiciliare.-

M. A., gelese classe 1983, è stato tratto in arreso, in ottemperanza all’Ordine di Esecuzione per Espiazione di pena Detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale Ordinario di Gela. Il predetto, dovrà espiare mesi 10 e gg. 18 di reclusione, poichè resosi responsabile del reato di: “spaccio di sostanze stupefacenti”.-

DENUNCIATI ALL’A.G.

  • G. nato a Gela classe 1983, è stato segnalato all’A.G. per l’ipotesi di reato art. 707 c.p. (ossia possesso ingiustificato di chiavi o di grimaldelli) e art. 489 c.p. (uso di atto falso). Accertati in Gela il 20.03.2015 intorno alla mezzanotte, durante attività di controllo del territorio, personale comandato in servizio, notava un’autovettura che stava procedendo a normale andatura in direzione di marcia opposta, sino a quando, quest’ultima, vista la pattuglia di Polizia, svoltava improvvisamente in altra direzione accelerando. Gli agenti insospettitisi di tale manovra, bloccavano l’autovettura in questione con a bordo un uomo e una donna, successivamente identificati per P.G. e sua moglie. Il P.G. riferiva che si stava recando al pronto soccorso perché la moglie, a seguito di un malore, necessitava di cure mediche. Gli Agenti scortavano l’autovettura con a bordo i due coniugi al pronto soccorso ove la donna veniva affidata ai sanitari, i quali successivamente la dimettevano subito per dolori addominali. Nel contempo visto che il P.G., che risulta pregiudicato per reati contro il patrimonio, appariva nervoso e preoccupato e che sicuramente voleva eludere il controllo di Polizia, poichè la direzione di marcia da lui intrapresa era opposta all’ubicazione del pronto soccorso, si procedeva ad effettuare perquisizione personale estendendola anche al veicolo, ove venivano rinvenuti nel vano porta oggetti, una chiave adulterina o grimaldello del tipo “spadino”, costruita artigianalmente, comunemente idonea forzare serrature e quindi sottoposta sequestro; inoltre lo stesso viaggiava con un atto falso perché l’autovettura aveva esposto un tagliando assicurativo con numero di targa diverso, che da accertamenti esperiti, risulta appartenere ad altro modello di autovettura della quale risulta una denuncia di cessazione della circolazione e copertura assicurativa già scaduta.
  • I., agrigentino classe 1943, è stato indagato in stato di libertà, poichè resosi responsabile del reato p. e p. dall’art. 20 L. 18.04.1975 n. 110 commi I° e III° ossia, ( incauta custodia di arma e munizioni legalmente detenute e per omessa denuncia di smarrimento dell’arma legalmente detenuta ).

Durante il primo trimestre di quest’anno, nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione dei reati in genere, questo Commissariato di P.S. , ha denunciato a piede libero nr. 9 soggetti  gelesi resisi responsabili dei reati  p. e p. dagli artt. 624 e 625 2° c.p., (furto di energia elettrica).

In particolare i soggetti indagati, tutti intestatari di utenze Enel, delle quali alcune di abitazioni private ed altre di aziende agricole,  con l’ausilio di appositi magneti manomettevano il regolare funzionamento dei contatori Enel, creando non pochi problemi agli altri vicini.

Grazie alla sinergia operativa tra la Polizia di Stato e l’Enel si è monitorato questo “triste” fenomeno e sono in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali altre situazioni sospette.-

 

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