Il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina ha risposto ad alcune critiche mosse in questi giorni dal sindaco di Troina, Alfio Giachino, dal deputato regionale Fabio Venezia e dal presidente dell’associazione Movimento per la difesa dei territori, Fabio Bruno.
La contestazione principale nei confronti di Cocina è quella relativa a una mancata comunicazione tra la Regione e i cinque Comuni che per l’approvvigionamento idrico dipendono dalla diga Ancipa: Troina, Gagliano Castelferrato, Cerami, Nicosia e Sperlinga, tutti in provincia di Enna.
“Sono le norme a dettare dove e come pubblicare le informazioni sui lavori – spiega Cocina – Ma i sindaci partecipano all’approvazione dei progetti, sono soci delle Ati, che governano tutto. E chi governa le Ati ? Gli stessi sindaci”. Primi cittadini ed enti sempre invitati alle riunioni, ribatte Cocina. “I Comuni, inoltre, sono tenuti a comunicarci tutte le iniziative circa la ricerca dei pozzi, l’uso delle autobotti e il resto. Non avevano neanche il piano di protezione civile: lo hanno stilato solo perché costretti da noi e con il nostro supporto. Ognuno deve fare la sua parte. Come soggetti attivi, specifica il dirigente, in un’emergenza che non riguarda solo l’Ancipa: “Io al momento gestisco 200 interventi” sottolinea il capo della protezione civile siciliana .