Detenzione armi: termini scaduti, cosa deve fare chi non ha provveduto?

CALTANISSETTA – Lo scorso 4 maggio 2015 scadeva il termine, per coloro i quali detengono armi, per presentare il certificato medico di idoneità psicofisica alla detenzione all’Ufficio armi della Questura di Caltanissetta. Molti si sono già messi in regola, altri ancora non hanno ottemperato entro i termini previsti. Questi ultimi, nei prossimi giorni riceveranno una comunicazione dalla Questura di Caltanissetta – Divisione Polizia Amministrativa e Sociale che li inviterà ad ottemperare all’obbligo di presentazione del certificato entro 30 giorni; trascorsi i quali, il Prefetto procederà alla revoca del permesso di detenzione armi. Si tratta in pratica dello stesso certificato richiesto per il rilascio del nulla osta all’acquisto, previsto dall’articolo 35 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. La certificazione da produrre deve attestare che il richiedente non sia affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psicotrope oppure abusare di alcol. Il certificato medico in questione è rilasciato dagli uffici medico-legale o dai distretto sanitari delle A.S.P. o dalle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato. Il richiedente, sottoponendosi agli accertamenti, è tenuto a presentare un certificato anamnestico, rilasciato dal medico di fiducia, di data non anteriore a tre mesi. Il medico accertatore potrà richiedere, laddove ritenuto necessario, ulteriori specifici esami o visite specialistiche, che saranno effettuati presso strutture pubbliche. Sono esentati dall’obbligo di presentazione coloro che nei sei anni antecedenti l’entrata in vigore del decreto, abbiano già consegnato il certificato al momento della richiesta di una licenza di porto d’armi o di un nulla osta all’acquisto di armi. Nel caso in cui il detentore non voglia più la disponibilità dell’arma e non trovi una persona idonea a cui cederla, anche a titolo gratuito, potrà procedere alla disattivazione rivolgendosi ad un armaiolo che renderà l’arma inutilizzabile, attestandone l’inutilizzabilità; oppure potrà chiedere la rottamazione agli Uffici di Polizia (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri), che procederanno al ritiro e alla definitiva distruzione dell’arma. Parecchi detentori in questi ultimi mesi hanno optato per quest’ultima soluzione.

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