Cgil: “L’apertura di una nuova emodinamica a Enna comporterebbe l’inevitabile depotenziamento di quella nissena”

Apprendiamo dagli organi di stampa come l’azione demolitiva nei confronti dell’ASP di Caltanissetta sia sempre più concreta.
Difatti, le deliberazioni del management dell’ASP ennese hanno appena approvato la creazione di una nuova emodinamica, visto l’avallo da parte dell’assessorato, con in impegno di spesa di circa 2.5 mln di euro. Questo, oltre a rappresentare un duplicato di qualcosa di esistente (ricordiamo il decreto Balduzzi che prevede la costituzione di un’emodinamica ogni 400 mila abitanti –
bacino raggiunto accorpando appunto la provincia ennese e quella nissena), è l’emblema dello sperpero di denaro pubblico nonché un ulteriore punto a svantaggio della centralità della nostra ASP e delle sue professionalità. Sbalorditivo l’impegno per una provincia che pur contando circa 165 mila abitanti, presenta nella rete ospedaliera ben due emodinamiche, una a Nicosia e una a Enna. Forse
l’estrema prova di forza dell’Assessor(e)ato, che in un atto di amore per il territorio, aveva costituito ben due centri di emodinamica per la provincia, è stato rivisto…sarebbe stato realmente vergognoso. Già il quarto polo universitario, già il policlinico universitario, oggi un nuovo sigillo verso lo smantellamento di una sanità che rappresenta un riferimento per il territorio del centro Sicilia. L’apertura di una nuova emodinamica a Enna comporterebbe l’inevitabile depotenziamento di quella nissena. In termini meramente numerici, così come la politica sanitaria vuole, ad oggi, presso la nostra ASP, vengono eseguite circa 1200 procedure di cardiologia interventistica (centro a medio volume di attività). L’emodinamica a Enna si tradurrebbe nella costituzione di due piccoli poli sanitari nel “bacino del centro Sicilia Caltanissetta-Enna”, con una attività dimezzate (600-700 procedure/anno), che determinerebbe un calo significativo nella qualità delle prestazioni
erogate. Si ricorda che la distanza tra il P.O. “Umberto I” di Enna e il “Sant’Elia” di Caltanissetta è di circa 30 min. I pazienti critici dei territori della provincia ennese, che presentano difficoltà a raggiungere tanto l’Umberto I che il Sant’Elia – su gomma – ad oggi vengono trasferiti tempestivamente con l’eliambulanza, presso il centro HUB dell’ASP di Caltanissetta, come previsto dalla rete regionale dell’in far to, entro i 60’. A questo, non di minor conto, lo sperpero di danaro. Oltre i 2.5 mln di euro per la realizzazione, vanno aggiunti ulteriori e pari fondi per il mantenimento annuale.
Questo è assolutamente inaccettabile e di questo l’assessore deve darne conto a questo territorio.

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