“Il governo tenga conto della situazione attuale e accolga l’appello del mondo della giustizia sul rinvio della riforma delle intercettazioni, per intenderci quella che consente l’utilizzo del ‘Trojan’. Dal 1° maggio, infatti, sarà pienamente operativa la riforma ma, è evidente, che sarà complicato attuarla con le limitazioni imposte dalla pandemia con il rischio che vengano meno anche le garanzie per i cittadini. È certo che, in un momento in cui la gran parte delle iniziative dei tribunali e degli uffici giudiziari subisce rinvii e le attività giurisdizionali sono fortemente limitate, non ci sia tempo e modo di affinare gli strumenti previsti dalla riforma. È praticamente impossibile per coloro che devono svolgere l’attività di difesa, adire gli uffici e procedere con l’ascolto secondo la nuova disciplina. Inoltre, è fondamentale che si tutelino i diritti fondamentali del singolo cittadino. In questo momento, più che mai, serve buonsenso e per questo come Lega chiediamo all’attuale maggioranza che prenda in considerazione di far slittare la riforma delle intercettazioni perché è impensabile che possa essere pienamente operativa già dal prossimo mese”.
Così in una nota Alessandro Pagano, vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati.