Coordinamento Comitati di Quartiere: grave situazione erbe infestanti in città e proposta risolutiva.

Premesso che nell’approssimarci alla lettura dell’ordinanza sindacale che ogni anno obbliga i privati a ripulire dalle erbe infestanti i terreni di loro proprietà ed a mettere in sicurezza tutti i suoli, con aratura parafuoco larga 20 mt per tutto il perimetro dello stesso, onde evitare incendi diffusi che già in passato si sono verificati nella nostra Città con l’intervento di svariati mezzi antincendio di terra e di aria con costi non indifferenti per la collettività e con rischi concreti per l’incolumità dei cittadini, ci chiediamo se il rispetto di tale ordinanza riguarderà solamente i privati o anche le aree di pertinenza comunale e quindi pubblica.

Si fa presente che all’interno delle aree comunali esistono zone ricadenti nel territorio urbano (strade, marciapiedi, aiuole, ecc.) e zone periferiche, o comunque non urbanizzate, dove il pericolo è maggiore sia a causa dell’elevata estensione superficiale sia perché queste zone vengono di solito lasciate in un inevitabile stato di abbandono.

Si capisce che l’aumento delle temperature è stato del tutto repentino e probabilmente imprevedibile; non si giustifica tuttavia il mancato decespugliamento nei mesi opportuni, ovvero Marzo ed Aprile. Pertanto ad oggi ha più senso parlare di un taglio di sterpaglie, o di sostanze secche, piuttosto che di erbe spontanee verdi.

Considerato il ritardo degli interventi di manutenzione del “verde”, pur rispettando il ruolo decisionale dell’Amministrazione, pur comprendendo le difficoltà economico-finanziarie in cui versano le casse comunali e le numerosi difficoltà a cui il Sindaco e la Sua Giunta devono far fronte, ci permettiamo, per l’ennesima volta, di proporre una concreta ed immediata soluzione che permetterebbe di tamponare il rischio di eventuali incendi con un costo irrisorio per la collettività.

La normativa vigente consente infatti di utilizzare personale assunto specificatamente per questo tipo di interventi dall’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA) della Regione Sicilia allo scopo di svolgere i lavori succitati. In tal caso l’unico costo a carico del Comune sarebbe costituito esclusivamente dal carburante per i mezzi utilizzati; tra l’altro già altri Comuni (Gela, Vallelunga, Marianopoli, Montedoro, Mussomeli) e l’IRSAP di Caltanissetta ne hanno usufruito nell’anno precedente, stipulando una semplice ed apposita convenzione prima con l’ESA e poi con l’ATO di riferimento con lo scopo di ritirare e smaltire il materiale di risulta da trattare come rifiuto speciale.

Per quanto sopra, considerata la delicatezza e l’urgenza del problema, non si comprende per quale motivo non possa essere adottata opportuna convenzione con l’Ente regionale dal Comune di Caltanissetta.

Sicuri di un immediato accoglimento, restiamo disponibili per ulteriori chiarimenti e porgiamo cordiali saluti.

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