CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Area Programmatica Democrazia e Lavoro CGIL” contesta la decisione della S.V. di abolire il servizio sostitutivo di mensa senza previo confronto con le OO.SS. e con le RSU e senza modificare prima l’orario di lavoro.
Appare veramente paradossale che si riduce la spesa per l’acquisto del buono pasto, pari a circa 70.000 euro annue, e qualche giorno prima, con due distinte Determinazioni Dirigenziali, si costituisce il fondo per il finanziamento della Retribuzione di Posizione e di Risultato per il 2015 pari a euro 273.387 e per il 2016 pari a euro 248.536.
La giustificazione addotta nella Delibera Commissariale è: che in sede di verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità è stato accertato il mancato raggiungimento dell’obiettivo assegnato e che, quindi, considerata la non obbligatorietà dell’istituzione del servizio sostitutivo di mensa lo si abolisce e si dà atto che sarà rimodulata l’articolazione dell’orario di lavoro in considerazione del venire meno del servizio di che trattasi.
Si ricorda alla S.V. che l’orario di lavoro non è funzionale al buono pasto ma all’orario di servizio e non è superfluo sottolineare che alcuni servizi devono essere erogati ai cittadini anche di pomeriggio; pertanto, la predetta motivazione è offensiva nei confronti dei lavoratori che effettuano il rientro settimanale pomeridiano ed è disdicevole perchè considera inutile il servizio pomeridiano erogato.
Perciò la posizione assunta dalla S.V. è inaccettabile e ingiusta; L’ingiustizia appare del tutto evidente se si considera che a ogni dipendente spettava circa 250 euro di buoni pasto, per il disagio dell’unico rientro settimanale, e che invece ai cinque dirigenti devono essere ripartite per la retribuzione di posizione e di risultato le some sopra citate.
Insomma piove sul bagnato.
Già i dipendenti, a seguito dell’abolizione delle Province, hanno subito diverse mortificazioni ora anche la perdita di questo diritto che li penalizza anche nei confronti degli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Inoltre, senza entrare nel merito dei fondi per la dirigenza si chiede come è possibile erogare tali retribuzioni ai Dirigenti se nell’ultimo periodo molte attività amministrative della Provincia sono state assolutamente ridotte.
Alla luce del superiori considerazioni si chiede un urgente incontro per approfondire le questioni poste.
Infine si diffida la S.V. a liquidare i “buoni pasti” relativi al 2015 e fino al 31.10.2016.
Con espressa avvertenza che trascorsi inutilmente gg. 10 dalla ricezione della presente la scrivente O.S. metterà a disposizione dei dipendenti l’ufficio Legale per ricorrere nelle sedi legali opportune per il rimborso dei suddetti “buoni pasto” con eventuale aggravio per codesto Ente delle spese legali.