Consiglio sull’acqua: nulla di fatto

CALTANISSETTA – È finito con un nulla di fatto dopo tre ore e mezza di discussione il consiglio comunale straordinario ed urgente che si è celebrato a palazzo del Carmine che avrebbe dovuto discutere del problema della crisi idrica. Dopo la prima convocazione quasi deserta all’inizio dei lavori alle 17,30 nessuno degli invitati si è presentato al cospetto dei rappresentanti dei cittadini ovvero i vertici di Caltaqua e Siciliacque che hanno dato forfait. Due i nodi da sciogliere prima di cominciare la discussione in realta poi mai iniziata infatti il consiglio si è sciolto per mancanza del numero legale. Il primo la leggittimità o meno della convocazione sollevata con una nota da parte del consigliere Calogero Adornetto quesito al quale ha risposto la segretaria generale notaio del civico consesso ammettendo la leggittimità della seduta e la seconda l’opportunita di continuare la discussione in mancanza dei protagonisti o meglio degli attori principali della questione ovvero i resposabili delle società che si occupano della distriubuzione ed erogazione idrica. Proposta partita dai banchi dell’Udc, un rinvio messo ai voti e su questo punto si sono sviluppate altre due ore di consiglio dove si è sentito di tutto e di più pertinente e non inerente e sopra le righe sino all’inizio della diaspora con l’abbandono dell’aula da parte di due consiglieri di opposizione perchè da loro la seduta è stata ritenuta non valida: Oscar Aiello e Angelo Failla. Unico tentativo di salvare capra e cavoli ovvero la faccia del consiglio ed il dispendio di forze dinnaze alla città la proposta di isitituire una commissione d’inchiesta sulla problematica come consentito dal regolamento ed ache questa proposta che avrebbe dovuto mettere d’accordo tutti ha fatto emergere con lampante chiarezza le contraddizioni di un consiglio che sta prendendo un china spiacevole e poco produttiva. Spaccature intene tŕa i partiti di maggioranza e tra la stessa opposizione, visioni contrapposte sulla sorte di torre di Babele dove tutti realmente parlano lingue diverse. Uno scontro dialettico sul filo dell’ironia e non solo quello tra il consigliere Francesco Dolce e Salvatore Licata che ha definito il consiglio come un dopo lavoro ferroviario dove si fa per passare tempo. Ha risposto Dolce che i primi a svilire il ruolo del consiglio e dei consiglieri sono loro stessi fino a trsformarlo in bar dello sport. Un intervento quello del giovane medico del partito democratico dai toni duriforti una sorta di presa di coscienza del ruolo del consigliere dei rappresentanti delle istituzioni. Sulla stessa scia pieno d’amarezza l’ntervento d Toti Petrantoni. In sotanza tra interventi e prese di posizione il documento firmato e presentato dalla Petitto e richiesto dalla maggioranza in un primo momento con qualche elemento dell’opposizione non è stato neanche votato perchè la Petitto costretta a ritirarlo. Uscita di scena plateale sia per la passionaria del Pd che ha abbandonato l’aula per protesta nei confronti dei colleghi sia per il conigliere di opposizione Gianluca Bruzzaniti che più volte aveva ribadito l’inutilità della seduta senza attori fino a fare una battuta dai perfetti tempi comici: “Noi siamo i registi ma senza attori i film non i fanno”. Caduta del numero legale rinvio alle 16 magra figura per tutti e per la città ancor di più, voto finale 4-.

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