Una conferenza sul tema della lotta alla poliomielite a livello mondiale si terrà mercoledì prossimo, 23 ottobre, nell’ Aula Magna del Consorzio Universitario di Caltanissetta in corso Vittorio Emanuele n. 92 con inizio alle 18,30. L’interessante incontro, dal titolo “Stato attuale e prospettive future dell’eradicazione della polio a livello mondiale”, sarà introdotto dal dott. Salvatore Camilleri e tenuto dal dott. Claudio Costantino, ricercatore in Igiene Generale ed Applicata presso l’Università degli Studi di Palermo, mentre a moderare gli interventi sarà la dott.ssa Rosanna Milisenna.
L’evento rientra nell’ambito delle attività del Rotary International per la “Giornata Mondiale della Polio” che viene celebrata ogni anno il 24 ottobre ed è stato organizzato dai Club Rotary di Caltanissetta e San Cataldo, dal Rotaract e dall’Interact di Caltanissetta – con il patrocinio del Consorzio Universitario di Caltanissetta, dell’Ordine dei Medici di Caltanissetta, della Federazione Italiana dei Medici Pediatri e della Federazione Italiana Medici di Famiglia – per fare il punto sugli enormi progressi fatti negli ultimi decenni sul fronte della lotta a questa terribile malattia e sull’auspicata eradicazione della stessa che dovrebbe avvenire in un futuro prossimo. Da circa 30 anni , infatti, il Rotary International ha lanciato e condotto una capillare campagna di vaccinazioni a livello mondiale che ha consentito di ridurre drasticamente la diffusione della poliomielite, che oggi rimane endemica soltanto in Afghanistan, Nigeria e Pakistan; il tutto è stato possibile grazie ai contributi finanziari del Rotary International e della Fondazione Bill e Melinda Gates ed alla personale attività dei medici e volontari rotariani, che a tale scopo si sono recati in ogni angolo della terra a somministrare il vaccino. Con l’incontro di mercoledì si vuole anche far comprendere che la battaglia contro la polio non può e non deve fermarsi, soprattutto ora che si è a pochi passi dal traguardo dell’eradicazione, perché mollare ora significherebbe mettere a rischio di paralisi, entro 10 anni, circa 200.000 bambini ogni anno.