Confartigianato contro la burocrazia

CALTANISSETTA – La Confartigianato, presieduta da Beniamino Tarciso Sberna, interviene sulla burocrazia italiana che colpisce ancora una volta gli imprenditori già in crisi con iter complicati e costi aggiuntivi, riferendosi in particolare ai 150 mila installatori di impianti e auto riparatori. Il Dpr 43 del 2013, che disciplina il trattamento dei gas fluorurati a effetto serra, li costringe infatti a una complicata trafila di adempimenti per l’iscrizione al registro nazionale dei gas fluorurati al fine di ottenere il certificato che li abilita ad operare sugli impianti. Certificato che si consegue solo presentando il “Piano qualità” il cui rilascio si aggira sui 2000 – 3000 euro da rinnovare e che richiede il rinnovo annuo con un ulteriore onere che va dai 500 e gli 800 euro. Costi e complicazioni che scoraggiano l’iscrizione al Registro nazionale gas serra: ad oggi sono certificate il 66% delle persone e il 29% delle imprese.

La Confartigianato nissena contesta al Ministero dell’Ambiente l’inutile e costosa complessità degli adempimenti e lo sollecita ad apportare le modifiche necessarie  per snellire gli adempimenti e tagliare i costi a carico delle aziende. “L’occasione – afferma il Presidente Sberna – per correggere quanto imposto finora è offerta dal nuovo regolamento europeo n.517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra, in vigore dal 1° gennaio, che ancora una volta ribadisce l’inutilità delle certificazioni aggiuntive previste in Italia”. “Si tratta – sottolinea Sberna – di riscrivere norme ‘a misura d’Europa’, perché, una volta tanto, l’Ue non ci chiede l’assurda e costosa burocrazia che riescono ad elaborare i nostri legislatori e che non serve alle imprese, non garantisce migliori interventi, non riduce le emissioni di F-gas. Ma pare serva soltanto a ‘fare cassa’ sulle spalle degli imprenditori”.

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